What an amazing resource. What a great tool. One of those websites that makes you believe that technology can be used for everything, including mapping the entire Alps and automatically identify the avalanche risk. What a wonderful world.
Archive for 2020
Startup Life
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Just a couple of infographics about Startup (stolen from the web or presentation I attend to).
1. A Startup should rather be a RABBIT (and not Unicorn)
Category startup


Klimt Experience - Locarno (CH)
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We had high expectations for this temporary exhibition about Gustav Klimt in Locarno (CH) but.. once again, I was disappointed by the way art is displayed to the "general public" (i.e. non-experts and people not usually dealing with art, just like me).
- Room 1: some paintings (actually prints) and a lot of text.. how can you think that a normal visitor will read all of that without getting bored?
- Room 2: nice multimedia room with "immersive" effects (ok-ish) but really, really slow video/storyline. We stayed in for 20 minutes hoping that something cool would come but.. it didn't. We got quite bored and we moved on.. it would have been so easy to make it shorter but more "intense"
- Room 3: "Mirror room". I had high expectations and this was possibly the biggest disappointment. Small room, mirrors only on the wall, dirty surfaces (so you could clearly see the glass), nothing special being displayed. Really.. disappointing.
- Room 4: VR experience. You get goggles and you "dive" into 4 paitings. Nice idea, video was ok but the resolution was low.. you could almost see the pixels..
That's it. 20 CHF is not a high price, but for sure it didn't meet our expectations... and once again I had the feeling that the opportunity of showing some arts was not really exploited well.. pity!
Category arte e cultura


Monte Garzo - Via "Serenissima" (Locarno, CH)
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- Inizialmente facile, poi aderenza piu' sostenuta, 5c/6a.
- Le difficoltà crescono ancora un po', sempre placca
- Ora piu' facile (5a/b)
- Facile, fino alla fine del settore "Pinocchio". Consiglierei di proseguire e concatenare il tiro successivo (abbastanza breve).
- Facile traversata a sinistra (un po' sporca), poi pochi metri di roccia fino alla sosta
- Tiro di 5c non difficile (ma un po' sporco)
- Bel 6a(+) con non facile aderenza negli ultimi metri
Purtroppo non siamo riusciti a concludere la via ed abbiamo dovuto rinunciare agli ultimi tiri (forse un po' piu' atletici) per motivi di "luce", cosi' abbiamo fatto le doppie sotto un bel cielo stellato..
Category arrampicata


Melchtal - Stepfen - Via "Orion"
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Bella via sulla parete Stepfen, nella zona di Melchsee-Frutt. Ottima arrampicata su calcare (non sempre compatto, pero') e protezioni piu' che abbondanti.
Breve descrizione:
- Facile 5c fino alla sosta un po' scomoda (in mezzo agli arbusti)
- Bellissimo 6b di placca lavorata, con bei movimenti
- 6c+ abbastanza fisico ma sempre fattibile.
Purtroppo non siamo riusciti a conlcudere per motivi di "luce" (essendo metà Novembre ed avendo messo le mani sulla roccia solo nel primo pomeriggio...). Comunque la zona merita un'altra visita, sia per la bellezza della roccia (anche se, come scritto sopra, qualcosa ancora si muove..) che per la quantità di vie e la "densità di protezioni".
Category arrampicata


Yahtzee
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Gioco scoperto sabato con Gio, Elena e Giorgia, e che merita di essere salvato qui per essere facilmente trovato nel momento del bisogno!
Bastano 5 dadi, carta e penna.
Regole in breve (tutto su wiki):
- Scopo: realizzare il maggior numero di punti
- In ogni turno ogni giocatore tira 5 dadi, max 3 volte di seguito. Al termine del turno deve decidere quale "combinazione" registrare (vedi tutte le possibilità su wikipedia).
- Ci sono 13 possibili combinaizioni e 13 turni, quindi ad ogni turno una combinazione deve essere scelta ed utilizzata (o "annullata" registrando zero punti).
Category giochi


Stomaco Peloso e Alba del Nirvana
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Bella arrampicata sabato con Gio. Il mio battesimo della Val di Mello sono stati quei 20 metri di placca sprotetti di "Stomaco Peloso", che poi conduce all'attacco di "Alba del Nirvana", decisamente meno placcosa e piu' proteggibile..
Ambiente davvero fantastico, soprattutto se arrivate una notte d'autunno con la luna piena che illumina le vette innevate, e quando vi svegliate la mattina scoprite i magici colori dell'autunno sugli alberi. La valle è un vero gioiello per me tutta da scoprire, ed ho la sensazione di aver visto solo la punta dell'iceberg.
Descrizione:
- La famigerata placca è in realtà facile e lavorata, certamente "banale" se fosse protetta. Invece non c'è niente fino a quel vecchio chiodo posto tanti metri sopra al suolo. Si scala di piedi, come tutte le placche, ma anche e soprattutto tenendo buona la "testa".
- Facile diedro fino ad una grossa pianta e poi al bosco. Qui finisce la prima via ("Stomaco Peloso"), che in realtà merita una ripetizione soltanto per quella lunga placca sprotetta.
- Bel tiro che traversa verso sinistra con bei passi non banali
- Risalire la fessura alla base del tetto, molto bella
- Continuare lungo la fessura fino ad una pianta, poi abbassarsi a destra di qualche metro. Un altro bel tiro!
Category arrampicata, montagna, natura


"Tonis Lust" - Bergseeschijen (CH)
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Grande arrampicata ieri su "Tonis Lust", una via davvero fantastica: abbastanza lunga, non impossibile ma mai banale e su un granito eccezionale. Due ore dal parcheggio all'attacco, per poi iniziare una successione di tiri bellissimi.
Tra i diversi report in internet i gradi variano molto, in particolare se confrontati con "Dreams of Switzerland" (una bella collezione di vie in Svizzera). Cosi' anche io propongo la mia gradazione, basata ovviamente sulla mia personale esperienza:
- Le difficoltà iniziano già al primo tiro, con passi di aderenza abbastanza delicati e protezioni non vicinissime, direi 6a+
- Ora leggermente piu' semplice, ma comunque tanta aderenza e diversi metri tra le protezioni (quasi mai integrabili). 6a
- Piu' semplice, ma comunque non banale (5b)
- Decisamente piu' semplice, ricordarsi di piegare a destra (su sfasciumi) per raggiungere la sosta poco piu' in alt0
- Fantastico tiro con bellissimi movimenti (6a)
- Altro tiro bellissimo, simile al precedente
- Si giunge cosi' al "passo" speciale della via, che ci richiede di "scendere" dall'enorme lama e spostarci sulla parete sottostante. Guardando giù' dalla sosta ci si rende conto di quanto si è in alto! Qualche relazione dice di usare un cordone (su fix) per scendere in A0, ma in realtà basta fare due passi indietro (rispetto alla sosta) sul filo di cresta e cercare buoni appigli sul muro strapiombante, poi con un movimento unico (6b) si "ruota" e ci si ritrova sotto la lama, per poi scendere a terra rapidamente. Un passo bellissimo e molto originale, nonché perfettamente protetto, almeno per il primo. Per semplificare la vita al secondo consiglio di rinviare il fix sotto alla lama, in modo che anche il nostro compagno sia ben protetto. Dopo "il passo" salire sulla parete adiacente (5c).
- Continuare a salire dritti con arrampicata sempre bellissima (5b)
- Ora piu' facile, sul filo di cresta (5a)
- Ancora su cresta e grandi blocchi, fino a pochi metri dalla croce (5a).
Note:
- Tanti tiri entusiasmanti, con movimenti splendidi
- Tutte le soste (a fix) sono attrezzate con anello di calata, anche se dopo "il passo" potrebbe essere complicato effettuare doppie
- Protezioni distanti e totalmente assenti sulle parti più' facili; non sempre possible integrare (specialmente nella prima metà). Necessaria una certa fiducia nell'aderenza, come si può' capire bene già dal primo tiro.
Category arrampicata, montagna, roccia


Piantonetto
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- Facili rampe (III+) fino alla sosta (che si intravede già dalla partenza), alla base di un muro chiaro.
- Pochi metri a sinistra, poi salire ed incrociare 1 spit ed 1 chiodo. IV-V
- Facile e corto, la sosta successiva si intravede già. III-IV
- Tiro lungo e difficile da leggere, almeno per noi. Giuseppe sale e poi gira leggermente a sinistra, fino ad arrivare ad una sosta (spit e chiodo) che non ci sembra essere quella giusta. Anche le difficoltà affrontate sono decisamente piu' alte del previsto (V+).
- Stefano apre ora. Dapprima facile, poi una sequenza di diedri/muri decisamente impegnativi e da proteggere (VI+).
- Tiro quasi completamente in artificiale (A0, molti chiodi) per superare placche molto lisce e lunghe.
- Bellissimo diedro iniziale (VI), poi placca articolata e fessura, molto bello.
- Lungo e bel diedro, non troppo difficile (V+), con traverso finale a destra per arrivare in sosta.
- Ora conduco io sul bellissimo diedro (V+)
- Tiro lungo ed articolato che risale il diedro (V+) fino al tetto, da cui si esce a destra (nonostante un chiodo a sinistra, fuorviante) verso il filo di spigolo (VI). Attenzione agli attriti della corda.. che nel mio caso sono stati.. importanti..!
- Superare lo spigolo, salire ancora un po' e proseguire brevemente in cresta fino alla sosta da cui poi ci si cala.
Category arrampicata, montagna, roccia


Via Alta Verzasca
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Rätikon - Galadriel
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- We actually start climbing on the route on the left, and only after completing the pitch we realize that we are not where we wanted to be! Anyway, the first pitch of Galadriel is not particularly interesting.
- Climb a nice crag (6b?) for some meters before switching to a slab (6b+) and testing your adherence skills
- Nice pitch, I lead! The hards steps are at the beginning, then it gets slightly easier. 6b+ or max 6c.
- Easy pitch, rugged terrain.
- Long pitch, but not particularly difficult. 6a+ maybe.
- A bit harder than the previous one, but also shorter. Andrea leads.
- Start with a nice crag, not difficult but very enjoyable. The hardest steps are at the end, when you have to go all the way to the left, over the small roof, and then right again. Not easy!
- Andrea leads the hardest pitch (6c+). It doesn't seem to be particularly difficult, though, except maybe some steps at the end (just before the relay).
- A long traverse to the right. I lead and after the first bolt I immediately climb up.. big mistake! And I pay for it with a (not-so-small) fall! I then tried again and the second time I stayed much lower, went a bit more to the right and finally up to the second bold. Much easier! Then continue traversing to the right.. and never go up until you are under the relay (I tried to go up too early a second time and.. I had to go back down!). Overall not difficult, just stay low!
- Continue traversing towards the right. Clipping the first 2 bolts is somehow impossible (they are very high), so be prepared to come up with some fancy moves (e.g. climb up, clip, climb down..). After the first 3 bolts the pitch becomes a bit easier.
- Easy and not very interesting.
Category arrampicata, montagna


Sentieri Selvaggi
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- La via attacca subito con qualche passo non banale (V+ secondo me), e dopo qualche passo facile ci si ritrova in un bel diedro delicato (VII).
- Altri passi belli e delicati (VII), con sempre ottime protezioni
- Un po' più' semplice (V)
- Forse il tiro chiave: traverso a destra con un passo tosto (VII), veramente bello (protezioni sempre ravvicinate)
- Facile rampa / gradoni (poche protezioni)
- Non difficile, ma la chiodatura inizia ad essere rarefatta
- Tiro lungo ma semplice, chiodatura rarefatta
- Lungo tiro praticamente sprotetto e difficilmente proteggibile. Le placche da risalire non sono difficili, ma di certo neanche facili. La difficoltà vera è trovare la via (e la sosta!). Libro di vetta nella nicchia dove si sosta.
- Bel tiro, le difficoltà aumentano un po' ma la chiodatura aiuta!
- Tiro breve di collegamento
- Forse noi siamo stati troppo a sinistra e ci siamo ritrovati a risalire facili rampe (III / IV), fino alla sosta
- Dalla sosta per motivi di tempo abbiamo saltato l'ultimo tiro e traversato a destra verso la cresta, da cui poi siamo scesi (non banale!) fino al passo Castellaccio. Poi giu' per la pista Paradiso (a piedi, alle 19..) e finalmente alla macchina!
Category arrampicata, montagna


Catinaccio! Placcomania e Via dell'Indipendenza
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- Saliamo forse troppo a destra, con il senno di poi saremmo dovuti stare nella fessura erbosa a sinistra. Poi su dritti. Non difficile, ma io salgo i primi 10-15 metri senza dentro nulla..
- Facile, si sale per risalti
- Spostarsi bene a destra, poi bello spigolo.
- Salire e spostarsi decisamente a sinistra (sotto la parete), poi su per placca (da cercare). Non difficile, ma.. abbastanza sprotetto..
- Salire dritti (superando i piccoli strapiombi). Non difficile ma.. (vedi sopra..)
- Traversare tutto a sinistra per superare il camino. Il passo sembra difficile ma è veramente ben protetto (due chiodi) ed inoltre neppure cosi' difficile. Poi risalire per fessure, facile.
- Prima facile, poi fessura carina e mai difficile.
- Muretto, poi facile.
- Risalire la placconata, poi un po' a destra (ma non troppo) ed infine puntare allo spigoletto arrotondato nero (a sinistra). Superare il tettino ed uscire in placca. Passo delicato e bello, e poi salire in sosta (ultimi metri sprotetti..).
Category arrampicata, montagna, roccia


"Ficus Tremens" - Poncione di Ruino (Val Bedretto, CH)
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Category alpinismo, arrampicata, montagna, scialpinismo


Climbing "Herbstwind" - Klausenpass (CH)
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- Bolted, generally well-protected.
- Belay stations equipped with a ring for rappelling
- Wall facing south. However when we go there it was still partly in the shade, therefore the first pitch was for us cold and difficult!
- Rock is generally good, maybe a bit worse in the last pitches
- Very nice route. First pitch hard, then totally doable.
- Descent rappelling along the wall. Easy and quick.
- Hard! 6c+ or so. The rock was cold, we struggled. With a proper "warm up" it would have been fine and fun - I guess. Andrea leads.
- 6b, not really difficult. It was just a bit complicated to "read" the rock and find good holds. Still Andrea.
- 6b, a bit more interesting. My turn. I end up at a belay station a few meters on the left of the "right" one and when Andrea reaches me and notices the mistake he pronounces the sentence of the day "Ci siamo giocati la via" ("We fucked up the entire route" - simply because we had to spend 5 minutes extra traversing to the "right" belay station)
- 6b, nice pitch. Andrea leads.
- 6a+, my turn. Not difficult, with a nice step at the end.
- 6b+, Andrea. First part very easy, then one step a bit harder a few meters under the belay station.
Category arrampicata, montagna


Romanzo Criminale
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Identità e autostima
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Category filosofia, psicologia, società


Via Esculapio - Parete di Padaro (Arco, IT)
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- Qualche metro un po' piu' difficile, poi facile fino in sosta
- Bellissimo camino, non difficile e di puro piacere
- Placca un po' piu' difficile
- Bel tiro, non facilissimo: salire obliquando a sinistra, poi muretto e traverso a sinistra non banalissimo. Forse il tiro piu' impegnativo (ma non troppo).
- Bella (ma corta) fessura in stile misto-Dulfer, poi facile
- Placca, bella
- Continuazione della placca, piu' facile
- Traverso su sentiero/cengia, 15 metri verso destra
- Bel tiro: muretto iniziale, poi ancora qualche bel passaggio mai troppo difficile. Si arriva cosi' nel bosco soprastante, sosta su pianta.
Discesa seguendo il sentiero verso destra fino ad un terrazzino. Prima breve calata, poi discesa per bosco ripido, poi due calate (40 + 50 mt). La seconda quasi interamente nel vuoto! Al termine della seconda calata bisogna spingersi leggermente per raggiungere l'avancorpo separato di qualche metro dalla parate. Non difficile, ma sicuramente non un passo che capita tutti i giorni!
Category arrampicata, montagna, roccia


The night we met
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Category storylife


Testimonianza di un medico del Policlinico San Matteo di Pavia
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Category coronavirus, società


Alta Via dell'Adamello Orientale (Progetto)
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Idea dei Diavoli del Salarno (presa dalla loro pagina Facebook, con semplici modifiche / tagli).
Programma giornaliero:
- Bazena - Passo dell'Asina - Lago della Vacca - Cima di Laione - Passo del Termine - Val di Leno - Lago di Boazzo - Val Danerba - Bivacco Casina di Danerba
- Bivacco Casina di Danerba - Porta di Danerba - Cop del Breguzzo - Valle di San Valentino - Valle Dosson - Bocca di Conca - Val di Conca - Rifugio Carè Alto
- Rifugio Carè Alto - Vedretta di Lares - Corno di Cavento - Passo di Cavento - Vedretta della Lobbia - Passo della Lobbia Alta - Vedretta del Mandron - Lago Mandrone - Passo Presena - Passo Paradiso - Passo del Tonale
Un viaggio straordinario alla scoperta dell'Adamello Orientale, altrettanto entusiasmante ed affascinante rispetto alla parte Centrale ed Occidentale. Sci + Alpinismo + Amicizia: una combinazione insuperabile, invincibile.
[...] La voglia di partire è tantissima, proprio non vediamo l’ora di caricarci gli enormi, pesanti zaini sulle spalle (Boiler caro, da quanto tempo) e incamminarci verso la Val Fredda col vento che ci prenderà a schiaffi e le pelli che slitteranno su quella specie di cemento armato vetrato che ribatte indietro anche i rampanti. Ma c’è poco da indugiare, dobbiamo arrivare in Val Danerba, che non è proprio dietro l’angolo. Inoltre, dal Passo del Termine in poi, ci muoveremo in una zona a noi completamente sconosciuta (e questo varrà fino al Corno di Cavento, ossia per quasi tutta la traversata), quindi saremo più lenti anche solo per il fatto di dover cercare percorso, passaggi, segnali… oltre ad eventuali imprevisti che potrebbero rallentarci ulteriormente.
[...] La discesa alla Malga del Gelo, che sorge sul pianoro più alto della Val di Leno, sarà la sciata più bella dell’intera traversata; un gigantesco piano inclinato dalle pendenze ideali (e neve farinosa) dove ci sentiamo davvero piccoli piccoli, schiacciati da tanta bellezza. Piccoli ma euforici.
[...] La Val Danerba si apre splendida, incantata. Vista da lontano, la Casina, sembra la classica casetta delle Fiabe: tutta in legno, nel mezzo di una bella radura fra i larici, illuminata dall’ultimo sole del pomeriggio. Mentre ci avviciniamo, però, l’entusiasmo diminuisce ad ogni passo lasciando spazio a crescenti perplessità, che trovano l’apice quando ormai prossimi alla baita, adesso in ombra, una grossa croce di legno troneggia davanti alla sfasciata facciata principale, dall’aspetto assai inquietante.
[...] La partenza arriva come una benedizione e con rinnovato spirito ci avviamo ancor prima dell’alba; ci aspetta una tappa lunga e completamente incognita, il che aumenta l’eccitazione. Il fondo della Val Danerba è veramente suggestivo, un fascino autentico, amplificato dai primi bagliori di chiaro. Iniziamo la salita vera è propria quando il sole alle spalle infiamma i pendii della Monoccola, firmati con le nostre curve di ieri. La Porta di Danerba sembra non arrivare mai e il profondo canalone che ne costituisce l’accesso è ripido e faticoso. Neve da rampanti prima e ramponi poi. Finalmente al passo, iniziamo un lungo traverso ascendente in direzione del Cop del Breguzzo (la nostra cima della giornata), che individuiamo senza fatica; ci troviamo nell’ampio teatro dominato dal Corno di Trivena e dai Cop, di Breguzzo e di Casa. Tutto appare evidente e siamo raggianti, come la giornata. La salita alla cima è una facile cresta di misto, ben tracciata, ideale per sgranchire braccia e gambe. Panorama di valore assoluto dalla vetta; da troppo tempo volevo conoscere questa parte importante di Adamello. Senza fretta torniamo ai Boiler e ci rimettiamo in assetto da discesa, pronti per la parte cruciale della tappa; dobbiamo scendere nella Valle di San Valentino per poi risalire la Valle Dosson fino alla Bocca di Conca; da lì penseremo a come arrivare al Rifugio Carè Alto. Pare sia una zona molto poco frequentata e, infatti, se fin ora qualche traccia l’abbiamo sempre trovata, non appena valichiamo la cresta che scende dal Cop di Casa, delimitando la Valle, qualsiasi segno di passaggio scompare e la sensazione d’isolamento cresce a ritmo esponenziale.
Ecco l’Adamello che piace a noi, ecco quello che cercavamo. Dopo una goduriosa sosta poco oltre il Bivacco Dosson, dove troviamo preziosa acqua corrente, ci alziamo lungo la valle schiacciati dalla meravigliosa maestosità della Parete Sud del Carè Alto, che si staglia luminosa di fronte a noi. E’ un momento di fortissima emozione, che si aggiunge ai tanti che non dimenticheremo. Non siamo troppo sicuri di quale sia la Bocca di Conca e ci dirigiamo verso la massima depressione della cresta Sud Est del Carè, che è la cosa che assomiglia di più a un passo. Quando oltre a noi si apre la profonda Val di Conca e in lontananza riusciamo a scorgere il rifugio abbiamo la conferma della bontà del nostro intuito. Manca poco e iniziamo a pregustare la comodità di un letto vero (ma tacciamo per scaramanzia, visti i precedenti). Non sarà così banale, comunque, arrivare a destinazione, in quanto, per non perdere quota e finire troppo bassi dovendo poi risalire, ci ingaggiamo in un traversone a mezza costa (ripida) piuttosto aereo che, visto poi, fa una certa impressione. Siamo sulla terrazza del rifugio (nido d’aquila eccezionale) per l’ora della merenda, con tutto il tempo per sbrigare le faccende “domestiche”, fra le quali cercare di capire col chiaro quale sia il passaggio migliore per superare il profondo salto di roccia che divide il rifugio dalla Valle di Borzago, altrimenti domattina al buio ci perdiamo le ore.
[...] Partiamo molto presto domenica mattina, lo zero termico si alza parecchio e non vogliamo sorprese. Mentre scendiamo con picca e ramponi il ripido canale/pendio che da sopra il rifugio ci permette di raggiungere la parte alta della Valle di Borzago, ci rendiamo conto di quanto sia stato prezioso e strategico il sopralluogo del pomeriggio; alla cieca, con questo buio, non ci saremmo mai infilati giù di qui… La luce della luna fa brillare il Sass de la Stria che spunta come un obelisco dalla bianca testata, costituendo un fondamentale punto di riferimento per raggiungere il ghiacciaio. Ci orientiamo facilmente e, calzati gli sci, iniziamo quella che sarà la salita più bella dell’intera traversata. Siamo esposti perfettamente ad Est, entrando così a far parte del capolavoro dell’alba. Come ammirare un quadro enorme ma dall’interno, da protagonisti. Ad ogni passo c’è una luce diversa, una sfumatura nuova, un colore in più. L’orizzonte è in fiamme, Il vento è la colonna sonora. Poi d’improvviso il primo raggio: la magia è compiuta. Un rito che si compie ogni giorno, da sempre. Da sempre, per chi lo vive, d’un’intensità sconvolgente.
Poco dopo l’alba siamo sulla Vedretta di Lares dove, per quanto spettacolare, non possiamo che constatare amaramente le pessime e deprimenti condizioni del ghiacciaio, dalla pala del Carè Alto, inguardabile, all’ormai sempre più isolato Lago di Lares. Ma si sapeva, purtroppo. Puntiamo decisi al Corno di Cavento compiendo un largo e redditizio semicerchio e la sensazione è di trovarsi ad attraversare un mare in tempesta, pietrificato; Il vento ha lavorato con feroce insistenza. Molto suggestivo ma piuttosto scomodo con gli sci ai piedi che s’impuntano negli enormi sastrugi.
Raggiungiamo la panoramicissima cima senza difficoltà e velocemente sciamo al Passo di Cavento, ormai diventato molto disagevole da valicare, su entrambi i vesanti, per l’abbassamento del ghiaccio. Ennesimo cambio dì assetto. Il lato Est non presenta rogne particolari mentre scendere ad Ovest, sulla Vedretta della Lobbia, necessità di un po' di mestiere e cautela, soprattutto per il crepaccio terminale che separa il ripido pendio dalla Vedretta vera e propria. Non descriveremo come abbiamo superato quest’ultimo per non perdere quel briciolo di dignità che ci siamo guadagnati fin ora, così come ci auguriamo che nessuno abbia visto la scena…
Scivoliamo rilassati ai piedi del Crozzon di Lares in direzione del neo valloncello alla base del Passo della Lobbia Alta. Prima di rimettere le pelli diamo fondo alle provviste rimaste sforzandoci di non vomitarle subito dopo, quando, rimontando al passo, passiamo a fianco del nuovo mastodontico impianto che oltraggia il luogo senza alcun ritegno. L’ennesimo sfregio dell’uomo alla natura e, nella fattispecie, ad un luogo che meriterebbe rispetto anche solo per la storia che racconta.
Ormai siamo a casa. La sciata verso il Mandrone si rivela più divertente del previsto per via della farina accumulata dal vento; ci voleva proprio. Si sentono i canti delle Sirene del Valletta e del Pisgana ma noi, stoici, restiamo fedeli alla linea. Se Alta Via Orientale dev’essere, lo sia fino in fondo; all’estremo Oriente: al Tonale. [...]
Category progetti


Chernobyl
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An absolute masterpiece. Incredibly well done. Amazing picture. Terrifying (real) story. Simply can't be missed.
Category energia, film, scienza, società


Costumi
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Galimberti, "Teatro Osservatorio" Ass. Cult.
Category immigrazione, società, thoughts

