Due giorni di Catinaccio con Giuseppe!
Partiamo sabato mattina: autostrada, funivia, sentiero e finalmente siamo all'attacco di Placcomania (o "Un Diavolo per Amico").
La via è piu' facile del previsto (direi IV+ con un paio di passaggi di V+), ma la proteggibilità è davvero scarsa e quindi percorriamo diverse lunghezze con pochissime protezioni. In generale le difficoltà sono contenute, ma una caduta/scivolata potrebbe costar caro. Roccia buona ma delicata.. in piu' quasi tutti i tiri sono molto lunghi (40-50 mt).
Breve descrizione delle lunghezze:
- Saliamo forse troppo a destra, con il senno di poi saremmo dovuti stare nella fessura erbosa a sinistra. Poi su dritti. Non difficile, ma io salgo i primi 10-15 metri senza dentro nulla..
- Facile, si sale per risalti
- Spostarsi bene a destra, poi bello spigolo.
- Salire e spostarsi decisamente a sinistra (sotto la parete), poi su per placca (da cercare). Non difficile, ma.. abbastanza sprotetto..
- Salire dritti (superando i piccoli strapiombi). Non difficile ma.. (vedi sopra..)
- Traversare tutto a sinistra per superare il camino. Il passo sembra difficile ma è veramente ben protetto (due chiodi) ed inoltre neppure cosi' difficile. Poi risalire per fessure, facile.
- Prima facile, poi fessura carina e mai difficile.
- Muretto, poi facile.
- Risalire la placconata, poi un po' a destra (ma non troppo) ed infine puntare allo spigoletto arrotondato nero (a sinistra). Superare il tettino ed uscire in placca. Passo delicato e bello, e poi salire in sosta (ultimi metri sprotetti..).
Dopo il nono tiro siamo scesi in doppia (il decimo tiro serve piu' che altro per uscire in vetta). Anche la discesa ci ha tenuti impegnati per un po', soprattutto per recuperare le corde che non perdevano occasione di incastrarsi ed intricarsi. E poi giu' per prati verso il rifugio, poco prima che arrivasse un (breve) acquazzone.
Domenica ci lanciamo sulla via dell'indipendenza sul Becco dell'Acquila. Via aperta da Grill solo l'anno scorso, non molto lunga ma veramente carina. Difficoltà piu' sostenute, soste a spit (singolo) e buona proteggibilità. Tiri di lunghezza adeguata (in media 30 metri).
La risalita del canale sotto l'attacco nel nostro caso è stata abbastanza delicata a causa della presenza di uno spesso strato di neve molto dura. Anche per questo abbiamo deciso di scendere in doppia dall'altro lato della parte (dove corre una via sportiva), in modo da evitare del tutto il canale (che in discesa sarebbe stato ancora piu' pericoloso).
La via:
- Partenza aggressiva e non facile, una bella fessura!
- Salire, poi facile cengia e ancora una bella fessura.
- Facile traverso a destra su spuntoni, poi bella fessura
- Si sale verticalmente nel bellissimo camino con leggeri strapiombi. Tiro molto bello, non difficile ma a tratti "fisico".
- Attraversare la cengia
- Salire il bel muretto/spigolo (non banale), sosta alla base del dietro
- Bellissimo diedro da proteggere, non difficile ma di soddisfazione.
- Traversare a sinistra, poi facile spigolo/diedro fino in cima.
Nel complesso una bella via con diverse lunghezze interessanti!
...e le Dolomiti rimangono un posto fantastico con potenziale infinito..