Sentieri Selvaggi


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Grande giornata di arrampicata  a metà Luglio con il mitico Giuseppe, insieme anche a Valeria e Laura.

Partiamo presto, prendiamo il primo impianto e siamo subito in cima alla pista Paradiso. Poi saliamo verso passo Castellaccio incrociando tanti che puntano al "Sentiero dei Fiori". Una volta in cima scendiamo dall'altra parte, nella valle Narcanello. 


La relazione dice che il sentiero è "segnalato ma in pessimo stato, comunque non pericoloso", ma in realtà diversi tratti sono molto scoscesi e di fatto bisogna mantenere sempre alta l'attenzione. Attrezziamo perfino una rapida doppia per superare un tratto di neve molto dura!


Poi finalmente arriviamo nel grande anfiteatro ai piedi della parete, dove ci aspetta ancora tanta neve (questa volta in traverso) con non poche difficoltà (sempre neve molto dura). 


Giungiamo ora alla parete, ma perdiamo quasi mezz'ora per trovare l'attacco, convinti che fosse più' vicino al lato da cui si arriva: in realtà consiglio di camminare lungo la parete (ben oltre che ciò' che ci si aspetta) finché non si vede l'evidente targa metallica pochi metri sopra al suolo.

Commenti ai tiri:

  1. La via attacca subito con qualche passo non banale (V+ secondo me), e dopo qualche passo facile ci si ritrova in un bel diedro delicato (VII).
  2. Altri passi belli e delicati (VII), con sempre ottime protezioni
  3. Un po' più' semplice (V)
  4. Forse il tiro chiave: traverso a destra con un passo tosto (VII), veramente bello (protezioni sempre ravvicinate)
  5. Facile rampa / gradoni (poche protezioni)
  6. Non difficile, ma la chiodatura inizia ad essere rarefatta
  7. Tiro lungo ma semplice, chiodatura rarefatta
  8. Lungo tiro praticamente sprotetto e difficilmente proteggibile. Le placche da risalire non sono difficili, ma di certo neanche facili. La difficoltà vera è trovare la via (e la sosta!). Libro di vetta nella nicchia dove si sosta.
  9. Bel tiro, le difficoltà aumentano un po' ma la chiodatura aiuta!
  10. Tiro breve di collegamento
  11. Forse noi siamo stati troppo a sinistra e ci siamo ritrovati a risalire facili rampe (III / IV), fino alla sosta
  12. Dalla sosta per motivi di tempo abbiamo saltato l'ultimo tiro e traversato a destra verso la cresta, da cui poi siamo scesi (non banale!) fino al passo Castellaccio. Poi giu' per la pista Paradiso (a piedi, alle 19..) e finalmente alla macchina!


La via è molto bella e i primi tiri (più' difficili e tecnici) sono attrezzati in modalità "falesia" (o quasi), con difficoltà sempre azzerabili. Dal quinto tiro in poi, pero', la via cambia tono e diventa decisamente alpinistica. Pochissimi chiodi/fix e poche anche le possibilità di proteggersi. Difficoltà non particolarmente elevate, ma run-out veramente lunghi su roccia buona ma non sempre ottima. Il problema principale potrebbe essere trovare le soste, cosa che a noi è sempre riuscita (grazie soprattutto a Giuseppe!).

Sicuramente una via che merita di essere ripetuta, anche grazie alle ottime protezioni nei passaggi difficili (che li rendono comunque superabili). Da non sottovalutare la lunghezza ed il carattere alpinistico di molti tiri!

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