Archive for 2011

American University


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In tre mesi di permanenza in un università americana (Drexel, a Philadelphia) ho avuto modo di imparare un po' come funziona il sistema universitario (e in generale il sistema scolastico) americano.. finalmente ho risolto (in certi casi solo parzialmente) un po' dei dubbi che avevo sulla qualità dell'insegnamento, sui mezzi, sui costi.. e così scrivo qualche riflessione che spero possa essere utile a qualcun altro!

I costi

Un tema scottante, visto che le cifre sono alte. La "tuition" (tassa per frequentare l'università) a Drexel costa circa 40.000 dollari l'anno (diciamo 30.000 euro), però Drexel è una delle università più costose d'America. In ogni caso il prezzo è comunque alto anche negli altri istituti... e poi bisogna aggiungere alcune spese "di contorno", come la residenza (obbligatoriamente negli alloggi universitari durante il primo anno a Drexel) - 2400 euro a trimestre, la mensa (anche questa obbligatoria il primo anno) - 1000 euro circa a trimestre, l'uso dei laboratori.. in un anno credo che il totale sia intorno a 40-50 mila euro, chiaramente la percentuale maggiore è ricoperta dalla tuition. Un costo a parte è l'assicurazione sanitaria, che in America bisogna stipulare privatamente.. e costa circa 1000 euro l'anno (per gli studenti di Drexel).

Come dicevo, i costi non sono indifferenti. Perchè la massima spesa in Italia (la "tuition") per il Politecnico di Milano è 3000 - 3500 euro, un decimo di quella americana? Forse perchè la differenza la paghiamo con le tasse, che in Italia arrivano fino a quasi il 50% del reddito, mentre in America la percentuale dovrebbe essere inferiore (30% massimo, se non ho capito male..). Di certo i "costi tecnici" di funzionamento dell'università bene o male sono gli stessi, nel senso che il materiale, le strutture e anche le persone hanno un costo simile tra Italia e Usa (almeno credo.. ma mi sembra un'ipotesi ragionevole), quindi la quantità di soldi complessiva dovrebbe essere paragonabile.. si tratta di capire da dove provengono i soldi, dalle tasse (come in Italia, dove il sistema tende a dare le stesse possibilità a tutti, tassando "i più ricchi") o dai propri conti correnti (come negli Stati Uniti)..
Anche per questo le prime settimane di ogni trimestre qui ci sono banchi ovunque dove un operatore (di qualche banca presumibilmente) vi propone un finanziamento per gli studi..200.000 euro in 4 anni non sono proprio pochi.

Io credo che il sistema italiano sia lodevole perchè non fa differenze in partenza, in fin dei conti siamo tutti uguali. Però siamo uguali di diritto, non di fatto: questo significa che dobbiamo avere gli stessi diritti (le stesse possibilità), ma non gli stessi riconoscimenti. Invece in Italia, dove manca il deterrente economico, tutti si iscrivono all'università, anche chi siede sempre in ultima fila, parla, disturba, copia agli esami e magari prende un voto migliore di chi lavora sodo. Questo è profondamente ingiusto, secondo me.. il problema del sistema Italiano è che fatica a discernere gli studenti. In america la forte selezione in ingresso (sia economica che in base alla carriera pregressa) attenua molto questo elemento.

In uno scenario ideale probabilmente sarei favorevole ad un'università che gravi poco sul singolo ma che contemporaneamente operi una maggiore selezione già nel primo anni di corsi, spesso infatti la filosofia dell' "Avanti tutti" abbassa troppo il livello complessivo, senza motivo..

Livello della didattica

Prima di partire vedevo l'America come il luogo paradisiaco in cui la scienza aleggia nell'aria profanata da saggi e dotti (un'idea un po' distorta, lo so..). In realtà ho trovato un po' di tutto.. docenti preparati e bravi, altri preparati e meno bravi.. altri ancora meno preparati, che in qualche occasione mi hanno lasciato un po' perplesso.. soprattutto pensando a tutti gli studenti che pagano migliaia di dollari per le lezioni..

Ho seguito 5 corsi e ho incontrato 6 docenti diversi, di questi solo due erano americani (e non ne sono neanche certo!). Gli altri avevano origini nell'area asiatica o.. italiane! Complessivamente sono soddisfatto, ma penso di poterli facilmente paragonare a docenti italiani.. quindi da questo punto di vista non ci sono grandi differenze.

Un elemento certamente interessante riguarda "l'approccio" alla materia.. in 5 corsi non ho visto 1 dimostrazione "teorica" (sul serio!) ma solo applicazione di concetti/formule per la risoluzione di esercizi.. e tanti, tanti, tanti laboratori e progetti concreti. Compiti, consegne, relazioni.. questa è la routine, ogni giorno bisogna preparare qualcosa per la lezione successiva, e tutto viene valutato dal docente o dagli esercitatori. Questo sistema è certamente stressante, ma penso funzioni.. e bene. Non si studia per "preparare un esame", ma si studia per capire ciò che si sta facendo, altrimenti compiti e progetti sarebbero impossibili.. così lo studio e l'applicazione dei concetti si fondono in un'unica attività.. ovvero il miglior modo di imparare qualsiasi cosa.

La vita universitaria

Penso che le università americane sia famose per i loro "college".. qui tutto gira intorno all'università, che non è solo un posto dove si assiste alle lezioni, ma molto di più! In college si fanno sport, si partecipa ad iniziative studentesche, ci si diverte.. Tutti gli studenti che possono risiedono nei dormitori (anche se la loro casa è in città, o poco lontana), perché solo così si sento davvero parte dell'università..

Nel complesso direi che il sistema italiano è molto più... "responsabilizzante".. nel senso che molti studenti devono trovarsi una casa, devono capire come muoversi in città e quali attività fare nel tempo libero.. qui invece tutto è servito, chiaramente "tutto-compreso" nella quota universitaria..

Ammissione

Questo potrebbe essere un grande scoglio.. gli studenti americani sostengono un test importante l'ultimo anno di liceo, il cui esito è un elemento fondamentale della loro application nelle università. Per lo stesso motivo cercano di avere uno sport "fisso" durante il liceo, e di partecipare a diverse studentesche... tutto ciò che fanno serve infatti a "guadagnare punti" nella candidatura in un'università.

Generalmente - mi han detto - fanno domanda in 3 università: una molto buona, dove hanno poche possibilità di entrare, una media - dove sperano effettivamente di andare, ed una di "basso livello", dove sono quasi certi di essere presi. Se non vengono selezionati per le prime due scelte, frequentano qualche mese l'università più "scadente", cercano di avere una media (che si chiama GPA) alta e poi chiedono il trasferimento in un altro istituto..

Titolo di studio

Il bachelor, equivalente alla laurea triennale, è tutto. Si ottiene in 4 anni (quindi non è triennale..) e nel frattempo spesso partecipano a stage e tirocini, quindi quando si laureano hanno già esperienza lavorativa (spesso retribuita, e neanche poco). Pochi procedono con il master, e questo non è necessariamente collegato al loro bachelor... con poche integrazioni riescono a specializzarsi in qualcosa di diverso (ci sono laureati in ingegneria che fanno master in economia, con pochi esami aggiuntivi..). Molti scelgono inoltre il master in business administration (MBA), che dovrebbe portarli ad una carriera manageriale.
Spesso, infine, il master è associato al dottorato (PhD), in 5 anni.. o almeno così è a Drexel!

Per il momento è tutto.. chiaramente sono a disposizione per eventuali domande..
Tre mesi non sono certamente sufficienti per capire esattamente come funziona il sistema scolastico, ma certamente mi sono fatto un'idea più precisa (e meno stereotipata..!)

Il prezzo della benzina spiegato


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"La benzina senza piombo è venduta a 1,700 euro/litro. Di tale somma ben 0,898 euro sono imposte dello Stato. Significa che 0,802 euro è il prezzo effettivo del carburante al litro. 

Le imposte:

- 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro); 
- 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro); 
- 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro); 
- 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro); 
10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro); 
- 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro); 
- 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980 (0,039 euro); 
- 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro); 
- 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro); 
- 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004; 
- 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; 
- 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 
- 0,040 euro per l’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica 2011; 
- 0,0089 euro per l'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel 2011.

Sommando al totale l’imposta fabbricazione carburanti, e applicando in seguito l’IVA, si giunge alla cifra di cui sopra."



E' sempre piacevole sapere che tutte le tasse che si pagano servono a qualcosa di utile, come la guerra di Abissinia del 1935 e la missione in Libano.. e non per ripulire l'aria che respiriamo e chi ci causa così tanti problemi di salute..

Beautiful Boston!


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Finita la mia permanenza a Philadelphia in compagnia dell’amico Nahir, domenica mi sono spostato a Boston, con una breve tappa intermedia (poche ore) a New York.. per fortuna ho trovato “rifugio” in un McDonald aperto 24/7 (cioè tutto il giorno tutti i giorni), e così ho potuto aspettare al caldo il mio bus (di nuovo, il megabus!) fino all’una e mezza (di notte)..


Ingenuamente speravo di trascorrere una notte riposante, invece per qualche strano motivo ho dormito solo poche ore (in realtà non ricordo neppure se ho dormito), anche perché il bus è arrivato alle 5.30, con addirittura mezzora di anticipo (ovviamente quando un ritardo potrebbe farti comodo, l’autobus è in anticipo..).

A Boston ho subito preso contatti con il mio “ospitante” (sono in couchsurfing, ovviamente!) e ho potuto così esplorare fin dal mattino questa città.. SPLENDIDA!


Boston è davvero bella, la miglior città tra le poche che ho visitato finora (New York non conta.. è semplicemente diversa): non mancano i grattacieli, che però non stonano nel contesto piuttosto antico del centro, dove non sono rari i palazzi “storici” o edifici meno recenti e molto suggestivi.. e in più tanti spazi verdi e tante aree pedonali, al punto che è facile dimenticarsi di essere in America..


Una linea rossa disegnata (o costruita con mattonelle) sulle strade conduce alla scoperta dei luoghi più interessanti:


Si tratta del “Freedom trail”, che inizia (o finisce) al "Bunker Hill" monument.. (questo monumento è praticamente la fotocopia del Washington monument in D.C., e con 294 scalini si può anche salire in cima)


Il percorso passa attraverso il centro storico, alla scoperta di una “little Italy” (presente qui come a New York e in tante altre città)  e a pochi passi da un’immancabile “China town”  e si conclude presso il Boston Common, un grande parco pubblico nel cuore della città.


Market place (o Quincy Market) è certamente uno dei luoghi più interessanti: non solo per la presenza di stand gastronomici da tanti Paesi (ancora una volta, l’Itala gioca un ruolo non indifferente) ma anche per la splendida atmosfera di questa zona della città..


Certamente il periodo natalizio rende le strade più colorate,  luminose e popolate.. e così tutto sembra ancora più invitante e accogliente..


Boston è davvero ricca di edifici interessanti e di ampi spazi pedonali.. mi ha dato l'impressione di essere proprio una città piacevole!


Ma a Boston c'è di più.. questa città è la sede di due tra le migliori (se non "le" migliori) università del mondo: MIT (Massachusetts Institute of Technology) and Harvard... chiaramente non me le sono lasciate sfuggire!

L'MIT è un insieme di edifici diversi, ma è famoso per una cupola particolare che permette di identificarlo rapidamente tra gli edifici della zone di Cambridge (una parte della città di Boston):



..anche se gli interni mi hanno lasciato un po' perplesso: mi aspettavo un ambiente futuristico (tipo Google) e invece ho ritrovato gli stessi corridoi e le stesse aule del Politecnico di Milano, cioè piuttosto datati...


E se ho potuto passeggiare tranquillamente tra i corridoi dell'MIT, ad Harvard l'accesso è un po' più difficile!


Però sono riuscito comunque a vedere qualcosa degli spazi interni..


..e soprattutto..


Come già scritto, a mio avviso Boston è senza dubbio la città più bella della costa est (tra quelle che ho visto, e non considerando New York). Meglio di Washington D.C., dove in fin dei conti ci sono solo memorial e monumenti e meglio di Philadelphia, che non ha un centro storico così ricco e bello..

I wish I could come back to Boston, sooner or later!

The end of my Drexel experience


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Non scrivo da più di un mese.. sarà ora di cominciare! In effetti avevo iniziato qualche ora fa, poi Chrome ha gentilmente pensato di aggiornare la pagine e cancellare tutto quello che avevo scritto.. bene.

Ricominciamo. Novembre è volato (ma dai?) e così le prime settimane sono trascorse alla svelta con la solita routine: compiti - progetti - consegne - esami parziali - ancora compiti - ancora consegne... diligentemente cercavo di portarmi avanti (trascorrendo i weekend a Drexel..) e ovviamente mi accorgevo poco dopo che i miei sforzi erano vani, perché immancabilmente arrivavo all'ultimo minuto (letteralmente) a sistemare qualche homework prima della consegna.. e così le giornate si sono allungate a dismisura (ma non in termini di luce solare..).

E così è finalmente arrivato il momento del tanto attesto Ringraziamento. Questa festa - che qui è molto sentita, un po' come il Natale da noi - prevede un grande tacchino arrosto per tutta la famiglia riunita attorno al tavolo.. e io ho avuto la fortuna di viverla come ospite in una famiglia di Buffalo.. Mollie, un'amica di Drexel che ha un amore particolare per l'Italia (dove ha trascorso un anno del suo liceo), mi ha ospitato nella sua splendida casa nella "periferia" di questa splendida città a pochi minuti dalle cascate del Niagara.. 

Dopo 8 ore di economico bus sono stato accolto da una splendida famiglia che fin dal primo momento mi è  sembrata calda e disponibile.. davvero delle persone meravigliose! Il giorno successivo la famiglia allargata (25 persone circa) ha celebrato la festa tanto attesa con una "grande" cena. Forse il concetto di "grande" è un po' diverso, perché alle 19 avevamo già finito.. però certamente è stato un momento molto bello, con tanto di pausa per "dire grazie" per qualcosa, a turno.. proprio bello!

E qualche ora più tardi, verso mezzanotte, siamo andati a fare la coda fuori dai megastore per approfittare dei saldi del Black Friday, il primo giorno di shopping natalizio.. per lanciare la stagione di acquisti i negozi propongono saldi di centinaia di dollari, e c'è che trascorre i giorni (ripeto, i giorni) precedenti in coda (con tanto di sedie, fornelli, tendine) per acquistare un.. un.. un maxischermo (seriamente).


Anche noi abbiamo fatto la nostra ora di coda, più che altro per solidarietà considerando che non abbiamo comprato nulla.. però è stato funny (a parte che faceva abbastanza freddo, essendo al confine con il Canada..!).

E poche ore più tardi con Mollie sono andato alle famose cascate, che sono proprio al confine USA - Canada, e che generalmente si guardano dal lato Canadese perché la vista è migliore.
Davvero molto belle, anche se me le aspettavo più imponenti (forse perché la strada è al livello dell'acqua, in alto, e così non sembrano particolarmente alte).. in ogni caso uno spettacolo con un bellissimo arcobaleno (che presumo sia sempre presente..).


E non solo tacchino e cascate, ma anche qualche american party.. cioè essenzialmente tante persone che giocano e bevono (o entrambi), quindi niente di speciale.. però anche questo fa parte della cultura del posto (direi della cultura degli USA).


Infine il sabato ho salutato gli splendidi genitori di Mollie e sono salito nuovamente sul mio bus.. che dopo un'infinità di ore (a causa del ritardo che ha via via accumulato) mi ha riportato a Philly..

Ultimi giorni di lezione a fine Novembre, in vista dei "finals", cioè gli esami di fine trimestre.. tralascio le considerazioni sul sistema universitario e sugli esami - che inserirò in un altro post che pubblicherò a breve (spero) - ma certamente è stato un periodo intenso in cui ho cercato di completare al meglio tutti i miei progetti e le mie consegne.. magari preparando anche gli esami..!

Così il secondo weekend di Dicembre ho ufficialmente concluso la mia esperienza a Drexel.. con un po' di tristezza ho cercato di salutare tutti gli studenti che ho incontrato in questi rapidi mesi, sperando di rivederli in futuro.. ho perfino partecipato ad una celebrazione Russa (ortodossa) con Ilya (studente con me in alcuni corsi) e la sua famiglia: la moglie e le figlie piccole!.

Un ultimo abbraccio al mio compagno di stanza Justin e poi sono partito.. per dove?
In questi giorni sono ospite a casa di un altro amico che conosciuto a Drexel, Nahir. I suoi genitori mi hanno accolto in modo ancora più eccezionale di quanto mi aspettassi. Anche in questo caso le mie origini italiane hanno giocato a mio favore,  visto che la famiglia ha un antenato italiano e nutre quindi un grande amore per il nostro Paese.. Persone davvero splendide che mi stanno dando davvero tanto.. wow!

I miei progetti futuri prevedono qualche giorno a Boston, poi New York (dove trascorrerò il natale), e infine Miami.. non ho ancora ben capito dove dormirò di preciso, ma a quanto pare l'ospitalità qui esiste davvero.. vedremo!


Cenni di cultura americana, parte 1


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Dopo un paio di mesi (scarsi!) in questo nuovo pianeta sono pronto per fare qualche considerazione.. con tutte le premesse del caso e con il massimo rispetto per una cultura indubbiamente diversa, ma non per questo migliore o peggiore.

Parterei dal concetto di "bene materiale", con cui mi scontro piu' o meno ogni giorno. Sara' per la mia fissa di un mondo chiuso, in cui anche la produzione dei beni debba seguire un ciclo piuttosto che una linea (cioe', produzione-consumo-trasformazione-consumo.. piuttosto che produzione-consumo-scarto), fatto sta che qui ogni giorno mi scontro con la dura realta'.. l'usa-e-getta  regna nella maggior parte degli ambienti, in particolare dove c'e' di mezzo il cibo.. non e' solo per i bicchieri di plastica e i contenitori di carta/plastica/stagnola,  ma anche per le decine di tovaglioli (di carta) che accompagnano il panino che ordino, per la borsina (di plastica) che ogni volta cercano di regalarmi (ma spesso li fermo in tempo..), per il superconfezionamento di alcuni prodotti.. Ma in realta' e' qualcosa di piu' profondo, che si vede nella quantita' di telefoni (molti dei quali danneggiati) e computer costosi e nell'importanza che viene data a questi oggetti... per carita', sono solo oggetti.. ma in fin dei conti rappresentano anche il "sacrificio" fatto (da chi...?) per poterli acquistare, quindi forse non sono cosi' privi di importanza..

E cio' che spesso mi lascia piu' disappointed e' la quantita' di cibo sprecato. Ogni tanto vado in mensa, che chiaramente e' a buffet (eat as much as you want, tutto compreso), e quando al termine deposito il mio vassoio (rigorosamente vuoto, perche' scartare il cibo mi infastidisce molto) purtroppo vedo vassoi mezzi pieni e porzioni ancora intatte..
Il problema in parte e' anche nel "free refill": spesso, troppo spesso, si paga "una tantum" e si puo' usufruire di un bene a volonta'.. dappertutto si compra il bicchiere, che poi si puo' riempire a piacimento quante volte si vuole (e nonostante questo vendono anche bicchieri di taglie diverse.. e le persone comprano anche quello pia' grande e piu' costoso!), e cosi' anche in tante altre occasioni.. secondo me viene meno il concetto di "bene materiale", come puo' essere il cibo, e subentra il meccanismo tutto-compreso, ad un prezzo affrontabile. 

I vantaggi di questo sistema? Non saprei. A me va anche bene, perche' con un pasto (abbondante) al giorno sono quasi sazio, e mi costa relativamente poco (beh, riempio il mio vassoio con 4-5 piatti in due viaggi..), e forse va bene anche a loro. Non si preoccupano tanto di quanto spendono, tanto sanno perfettamente a quanto costera' un "piano pasti" (tutto compreso, ovviamente) per il prossimo trimestre, quindi lo comprano in anticipo e gia' che ci sono caricano un po' di soldi sulla carta ricaricabile universitaria, soldi che alla fine del trimestre non possono recuperare, e che quindi devono necessariamente spendere... cosi' non ci pensano piu'.
Chi ci rimette in tutto questo? Nessuno, in fin dei conti. Tanto la quantita' esorbitante di rifiuti che producono finisce da qualche parte sottoterra, dove non si vede piu'.. e in fin dei conti le risorse non mancano (davvero?), perche' essere parsimoniosi?
Evidentemente si tratta di una differenza culturale, di un diverso approccio agli oggetti, ai beni e forse anche al denaro. Difficilmente perdero' la mia idea di "valore intrinseco delle cose", pero' certamente mi sto confrontando con una realta' un po' diversa.


Cambiando argomento, oggi ho visto il mio secondo film in compagnia di una platea americana. Sono giunto alla (parziale) conclusione che anche il modo di guardare un film e' diverso, incredibile. Certamente due film non sono abbastanza, anche perche' uno dei due era "Paranormal activity 3" (non andate a vederlo, tempo perso!), pero' anche questa sera (con l'ultimo capitolo di "Harry Potter") mi sono piu' volte stupito. Mi sembra che a volte non percepiscano il film come un continuo, ma piuttosto come un insieme di scene diverse. Per cui se la scena precedente e' stata "drammatica", per cui non hanno riso e, si suppone abbiano vissuto una qualche emozione, la scena dopo possono benissimo esplodere in una risata sonora per il piu' banale dei motivi, distruggendo l'eventuale coinvolgimento... strano... probabilmente devo ancora capire bene come funziona secondo loro.. pero' e' certamente curioso.

Sempre a proposito di cultura, sabato sono stato ad un'altra festa indiana, se non sbaglio a questa: http://en.wikipedia.org/wiki/Diwali (ma potrei sbagliarmi). In ogni caso una bella serata, fatta di celebrazioni religiose, preghiere e poi canti e balli (e ovviamente free food, quello non manca mai.. mai!).

 
L'India e' certamente un Paese da conoscere con una cultura da scoprire.. e le persone indiane che ho conosciuto finora sono estremamente cordiali, educate e serene.


C'e' cosi' tanto da imparare.. e cio' che ci arricchisce di piu' sono proprio le differenze! 

A parte il tempo atmosferico, che e' decisamente in regime di totale anarchia incontrollata (oggi in maglietta, due giorni fa nevicava..), il resto procede secondo la routine di Drexel: lezioni-compiti-quiz-esami-progetti!

Una settimana di novità


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Finalmente riesco a scrivere qualcosa.. è stata certamente una settimana intensa! 
Dopo un weekend di studio (22-23 Ott.) ho sostenuto quattro "esami" (direi prove in itinere) in quattro giorni consecutivi, senza respiro!

In realtà un po' di respiro c'è stato perchè sono riuscito ad assistere a "Terror behind the wall", lo show che viene proposto ogni anno nel ex-penitenziario di Philadelphia... A parte lo show in sè (bello ma non eccezionale e non particolarmente "pauroso", ma il biglietto era gratis!) la location è certamente incredibile.. l'ex prigione è un luogo inquietante e suggestivo che molti citano come uno dei luoghi piu' interessanti di questa costa degli USA.. Se lo show consistesse nell'attraversare i corridoi di notte da soli (senza bisogno di effetti speciali, che invece nello show erano ridondanti), probabilmente meriterebbe davvero il titolo "Terrore dietro il muro".

Ancora esami fino a venerdì quando ho preso il bus (anzi, il Megabus) e sono andato incontro ai miei genitori a New York!! Tre giornate nella grande, grandissima mela in cui ho assaggiato un po' di quello che vedrò a Natale con Carolina... e di cose da fare ce ne sono tante!

Questa settimana è stata piu' tranquilla ma un piccolo problema tecnico con il mio PC mi ostacola nell'aggiornare il blog.. quanto sono importanti i mezzi per raggiungere il fine! Vedrò di risolverlo il prima possibile..

Oggi sono tornato al penitenziario di Philadelphia per una visita integrale dell'edificio (durante lo show della scorsa settimana difatti non abbiamo visto praticamente nulla degli interni), a breve pubblicherò anche qualche foto, comunque il luogo fa davvero riflettere sul senso del carcere e in generale della legge. Queste celle (2 metri per 3; letto, gabinetto e tavolino) sono state costruite con il solo intento di "isolare" le persone perchè sperimentassero la redenzione, e per questo nei primi anni di funzionamento della struttura i carcerati vivevano in cella 23 ore su 24, con due mezz'ore "di aria" nel cortile, che in sostanza è un'altra cella  (uguale) adiacente alla loro ma senza tetto.. in sostanza nessun contatto umano, nessun tipo di movimento o attività, e molti di loro (soprattutto nella prima fase) non avevano commesso crimini "particolarmente significativi" (andrebbe chiarito cosa vuol dire..). Un luogo che fa davvero riflettere sulla società e sul concetto di "punizione" (a livello sociale, non soltanto il meccanismo in se')..

Questa sera ho visto uno dei peggiori film che posso inserire nella mia piccola lista: "Paranormal activity 3". Non conosco il primo e il secondo, ma questo è stato terribile.. per nulla pauroso, lento, noioso. E in sala un sacco di persone parlavano o ridevano.. insomma, un fallimento!

Nel  weekend (tra l'altro Halloween.. e qui è molto, molto sentito..) cercherò qualche party per intervallare compiti e progetti che immancabilmente mi accompagnano nelle mie nottate (direi mattine, considerando gli orari..).

Tango


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Ieri prima lezione di tango! Una meraviglia.. davvero fantastico!
Il corso è organizzato dalla University of Pennsylvania (l'altra grande università di Philadelphia.. tra l'altro molto famosa in America e molto bella all'interno!) ma aperto a tutti, così ho colto la palla al balzo!

Il tango mi ha subito affascinato, merito anche della coppia che tiene le lezioni, simpatici ed affiatati! Speriamo di fare progressi!



Wolfram.. altro che tabelle di integrali!


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Ogni volta che devo risolvere un integrale e non riesco a ricordare la tecnica "intelligente" per manipolare la funzione cerco disperatamente qualche tabella, prima in casa (ma la ricerca è vana), poi su internet (chiedendomi perché non ho aperto subito google invece di spolverare libri antichi..)

Ma dopo anni di lunghe integrazioni finalmente anche io ho scoperto che c'è una soluzione veloce anche per questo problema: Wolfram! Il sito, che è direttamente collegato alla vendita di alcuni software di matematica, permette di svolgere integrazioni (anche analitiche) e molte altre operazioni... davvero comodo!!!

Una birra che ha lasciato il segno..


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No, purtroppo non è una vignetta per rappresentare la fine del capitalismo nella società moderna.
Questa è davvero la mia carta prepagata. Anzi, era.

Questa sera entro in un bar, prendo una birra e il "barman" (...) striscia la mia carta nel lettore con talmente tanta foga che la carta si spezza. 

Allibito, non ho parole. 
Anzi, arrabbiato, non ho parole.

Chiedo spiegazioni e soprattutto voglio che in qualche modo riconosca il problema, e gentilmente l'uomo di mezza età (direi tre quarti) mi risponde con un tenero "fuck" (la traduzione è.. una parola poco educata). 

Tralascio qualche considerazione personale potenzialmente volgare su di lui... penso siano immaginabili.

Esco, percorro qualche metro e poco dopo torno sui miei passi.. parlo con il "direttore" (...) che mi dice - con tono molto strafottente - che mi rimborserà il costo della carta (chiaramente i soldi si possono trasferire, non dovrebbe essere un problema). Solo che per un po' di giorni sono senza carta prepagata (che è uno strumento estremamente comodo) e se non avessi una carta di credito personale (cosa non sempre scontata)  potrei avere qualche difficoltà.

Penso sia un caso più unico che raro.. ma il mio disappointment non è tanto per la carta in sé (nonostante i problemi che comunque mi genererà nei prossimi giorni), quanto soprattutto per l'atteggiamento del "barman" e del "direttore" del locale, estremamente maleducati e scortesi.. 

Spero solo che tutto si risolva per il meglio e nel giro di pochi giorni.. certamente so dove non sprecare più il mio tempo il venerdì sera.

Philadelphia Orchestra


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Questa sera concerto all'aperto dell'orchestra di Philadelphia, una delle più famose al mondo (così dicono!).
Uno spettacolo molto bello, gratuito e decisamente apprezzato dalla popolazione di Philadelphia che ha riempito "Penn's landing", un teatro all'aperto costruito sulla riva del fiume di Philadelphia.

La musica è davvero un linguaggio internazionale, capace di unire le culture più diverse..

Philadelphia Zoo


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Il secondo Zoo d'America per importanza, nonché il più antico degli Stati Uniti. Grande varietà di animali in uno spazio abbastanza ristretto, facilmente visitabile in un paio d'ore abbondanti.


Sugli zoo probabilmente condivido la posizione dell'etologo Danilo Mainardi: probabilmente una sofferenza per gli animale costretti a vivere in uno spazio limitato, ma con una funzione didattica-ricreativa non indifferente.. migliaia di persone (e di bambini) non vedrebbero mai un rinoceronte dal vivo se non in uno zoo.. e in fin dei conti se l'ambiente non è troppo inospitale per gli animali e se questi sono curati doverosamente probabilmente l'impatto su di loro è abbastanza limitato.

Certo, forse i 25°C di oggi per un orso polare non erano esattamente condizioni "ideali".. in questo senso bisognerebbe certamente avere delle accortezze in più... non è così difficile in fin dei conti creare degli ambienti più simili a quelli naturali..


In ogni caso penso, come tra l'altro alcuni sostenitori della decrescita, che il futuro sia nella rappresentazione virtuale, che potrebbe farci percepire gli animali esattamente come ora li sentiamo quando siamo a pochi metri da loro allo zoo. Purtroppo ad oggi non credo che il livello di questa tecnologia sia abbastanza maturo..

Wikipedia si fa sentire


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Penso che il comunicato di Wikipedia Italia faccia riflettere..

From India to America, one way trip


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L'America è New York, Philadelphia, Washington, la California.. l'America è il Grand Canyon, il parco di Yellosmith, le cascate di Niagara.. l'America è la Corea, l'India, la Spagna, la Cina. Non ci sono barriere, non ci sono confini una volta entrati.. forse l'America in fin dei conti non esiste, esistono soltanto migliaia di persone diverse che vivono insieme, che formano una comunità colorata, multietnica, vivace, con le migliori qualità ma non senza fondamentali problematiche.

Studenti da tutto il mondo arrivano qui per investire nel proprio futuro. E investono davvero, le cifre sono chiare. E tonde. E abbondanti.
Essere un "international student" non è una grande novità quando si è circondati da centinaia (forse migliaia) di altri studenti internazionali... India, Corea, Cina.. a 18 anni lasciano casa, genitori, amici, parenti e si trasferiscono dall'altra parte del mondo, in un ambiente completamente nuovo e inesplorato. Parlano inglese perfettamente, o lo imparano rapidamente. Studiano, organizzano eventi, creano comunità, si divertono. Forse non tornano a casa per le vacanze. O forse a casa non ci tornano più. Questo vuol dire partire.

Grande festa degli studenti indiani questa sera! Il mio nuovo amico Somesh mi accompagna e conosco così altri ragazzi dall'India. Festa vivace con cena, musiche e balli indiani.. una cultura da scoprire, da conoscere, da vivere. 


E tra le altre cose, oggi ho scoperto che in un nuovo edificio di Drexel c'è la seconda "biowall" più grande del mondo. Una meraviglia.

Addio, Steve Jobs.


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"Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario."

Steve Jobs

Washington D.C.


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Due giorni a Washington D.C. durante il weekend, la città dei memorial e dei musei.

Tutti (o quasi) i musei e i memorial sono concentrati in una zona abbastanza ristretta della città, che di fatto è il centro (Washington è stata costruita dal nulla poche decine di anni fa, è una città-monumento). È facile muoversi a piedi, l’ideale sarebbe (come sempre) la bicicletta.. assolutamente sconsigliata l’auto (non ci sono grandi parcheggi – solo grandi strade – e tutte i punti di interesse sono molto vicini).


In tutti i musei ci sono i controlli all’ingresso: il solito metal detector e una sbirciatina al vostro bagaglio.. in compenso l’accesso è gratuito dappertutto (beh.. quasi).

Tra le altre cose qui c'è..

  1. Capitol (sede del congresso americano)
  2. Museo dell’aviazione terrestre e spaziale (Air and space museum)
  3. Museo di arte moderna (Hirshhorn museum)
  4. Punto informazioni (Smithsonian castle)
  5. Museo della storia americana (American History museum)
  6. Museo di storia naturale (Natural History museum)
  7. Museo d’arte (National Gallery of Art)
  8. Monumento di Washingon
  9. Casa Bianca (white house)
  10. Memorial della seconda guerra mondiale
  11. Memorial di Lincoln
  12. Memorial di Jefferson
  13. Memorial della guerra in Korea
  14. Museo dell’arte Americana (American art museum)
  15. Museo della comunicazione (“Newseum”)

Qualche informazione in più:


1. Capitol



Sede della camera e del senato americani.. un grande palazzo di pietra bianca che si staglia nel cielo (ma qui sono tutti così, bianchi, puliti, perfetti) con una grande cupola. La visita guidata all’interno (obbligatoria, gratuita e con necessità di essere prenotata – anche sul posto) inizia con un filmato sulla storia degli USA e di Washington.. 



..e prosegue in una manciata di stanze..



A parte le numerose statue di vari presidenti c’è ben poco di particolare, considerando che il tour non passa dalle “stanze di lavoro”, dove appunto opera il congresso (si può assistere ad una seduta, ma bisogna scegliere la data apposta).



2. Museo dell’aviazione terrestre e spaziale (Air and space)


Interessante e con numerosi esemplari.. niente di speciale nel complesso, però da vedere.

 



3. Museo di arte moderna (Hirshhorn museum)

Personalmente non l’ho trovato molto interessante, ma credo sia una questione di gusti e di cultura (soprattutto perché si tratta di arte moderna).. sicuramente contiene opere molto particolari, forse non gli ho dedicato il giusto tempo (stava chiudendo..!).




4. Punto informazioni (Smithsonian castle)

Lo Smithsonian castle di fatto è un castello grande, rosso scuro e abbastanza bello.. il problema è che è praticamente vuoto, all’interno c’è soltanto un punto informazioni (circa i musei dell'area "Smithsonian") e un’esposizione di pochi pezzi (e di poco interesse, credo).. non mi è quindi molto chiara l'utilità di questo spazio..




5. Museo della storia americana (American History museum)

Qualche quadro, qualche scultura e qualche oggetto che rievocano la (breve) storia di questo continente.. nulla di particolare, vale la pena darci un’occhiata rapida.




6. Museo di storia naturale (Natural History museum)

Interessante e molto ricco, anche se non enorme (nulla in confronto al museo di Londra, ad esempio..). Però abbastanza fornito e molto interattivo!





7. Museo d’arte (National Gallery of Art)

Una galleria abbastanza grande (non enorme e niente di paragonabile alle più famose esposizioni europee) che merita una rapida occhiata, senza grosse pretese... anche se all'interno si trovano anche opere interessanti (questa in particolare di Picasso):



8. Monumento di Washingon

Semplice e elegante, dicono che ci si possa anche salire (ma noi non abbiamo avuto questa fortuna). Comodo perché si vede anche da lontano (a Washington non ci sono grattacieli!!) quindi si ritrova l’orientamento facilmente.





9. Casa Bianca (white house)

Il tour all’interno va prenotato con largo anticipo, quindi abbiamo visto solo l’esterno.. tra l’altro non pensavo fosse così centrale (era a 10 minuti a piedi dal nostro ostello). Bella, anche se già vista in decine di film!


..e qualche protesa:



10. Memorial della seconda guerra mondiale

Tutti i memorial sono di pietra bianca, puliti, perfetti.. e generalmente puntano più al significato più che alla bellezza intrinseca…






11. Memorial di Lincoln

..e il Memorial di Lincoln non fa eccezione..


..per questo non stupisce trovarsi di fronte un grande colonnato che contiene.. una sola imponente statua!



12. Memorial di Jefferson

Stesso stile..





13. Memorial della guerra in Korea

Bello, si distingue anche per la diversa tipologia!






14. Museo dell’arte Americana (American art museum)

Come per gli altri, niente di speciale.. merita certamente almeno un rapido sguardo.




15. Museo della comunicazione (“Newseum”)

Un museo davvero molto interessante!! Difatti è a pagamento (20 $).. però il biglietto è riutilizzabile per due giorni anche da una persona diversa.. Nonostante non sia proprio economico è decisamente da vedere.. soprattutto se siete appassionati di fotografia (ce ne sono di stupende), giornalismo, storia.. molto bello!

Diverse postazioni interattive e liberamente utilizzabili..


..una grande sezione dedicata alla fotografa e al premio Pulitzer, con opere davvero affascinanti..




 


..un frammento del muro di Berlino..


..e una sezione toccante sugli attentati dell'11 Settembre 2001:


(Un frammento dell'antenna di una torre)



Ma anche oltreoceano c'è uno spazio dedicato all'Italia..


..la descrizione (una Frequently Asked Question) dice:




Washington è una città interessante che merita certamente di essere visitata, almeno in un paio di giorni.. anche perchè tra una via e l'altra ci sono interessanti sorprese, come il quartier generale dell'FBI, o il Pentagono (appena fuori dal "centro") e..



La sera si può approfittare dei numerosi ristoranti etnici e magari assaggiare la cucina etiope, rigorosamente mangiando con le mani!



Infine, una nota di merito per le forze dell'ordine americane.. sono molto presenti sul territorio e nello stesso momento poco invasive, e soprattutto non fanno un uso eccessivo di veicoli rumorosi (anzi, spesso sono in bicicletta)!