In tre mesi di permanenza in un università americana (Drexel, a Philadelphia) ho avuto modo di imparare un po' come funziona il sistema universitario (e in generale il sistema scolastico) americano.. finalmente ho risolto (in certi casi solo parzialmente) un po' dei dubbi che avevo sulla qualità dell'insegnamento, sui mezzi, sui costi.. e così scrivo qualche riflessione che spero possa essere utile a qualcun altro!
I costi
Un tema scottante, visto che le cifre sono alte. La "tuition" (tassa per frequentare l'università) a Drexel costa circa 40.000 dollari l'anno (diciamo 30.000 euro), però Drexel è una delle università più costose d'America. In ogni caso il prezzo è comunque alto anche negli altri istituti... e poi bisogna aggiungere alcune spese "di contorno", come la residenza (obbligatoriamente negli alloggi universitari durante il primo anno a Drexel) - 2400 euro a trimestre, la mensa (anche questa obbligatoria il primo anno) - 1000 euro circa a trimestre, l'uso dei laboratori.. in un anno credo che il totale sia intorno a 40-50 mila euro, chiaramente la percentuale maggiore è ricoperta dalla tuition. Un costo a parte è l'assicurazione sanitaria, che in America bisogna stipulare privatamente.. e costa circa 1000 euro l'anno (per gli studenti di Drexel).
Come dicevo, i costi non sono indifferenti. Perchè la massima spesa in Italia (la "tuition") per il Politecnico di Milano è 3000 - 3500 euro, un decimo di quella americana? Forse perchè la differenza la paghiamo con le tasse, che in Italia arrivano fino a quasi il 50% del reddito, mentre in America la percentuale dovrebbe essere inferiore (30% massimo, se non ho capito male..). Di certo i "costi tecnici" di funzionamento dell'università bene o male sono gli stessi, nel senso che il materiale, le strutture e anche le persone hanno un costo simile tra Italia e Usa (almeno credo.. ma mi sembra un'ipotesi ragionevole), quindi la quantità di soldi complessiva dovrebbe essere paragonabile.. si tratta di capire da dove provengono i soldi, dalle tasse (come in Italia, dove il sistema tende a dare le stesse possibilità a tutti, tassando "i più ricchi") o dai propri conti correnti (come negli Stati Uniti)..
Anche per questo le prime settimane di ogni trimestre qui ci sono banchi ovunque dove un operatore (di qualche banca presumibilmente) vi propone un finanziamento per gli studi..200.000 euro in 4 anni non sono proprio pochi.
Io credo che il sistema italiano sia lodevole perchè non fa differenze in partenza, in fin dei conti siamo tutti uguali. Però siamo uguali di diritto, non di fatto: questo significa che dobbiamo avere gli stessi diritti (le stesse possibilità), ma non gli stessi riconoscimenti. Invece in Italia, dove manca il deterrente economico, tutti si iscrivono all'università, anche chi siede sempre in ultima fila, parla, disturba, copia agli esami e magari prende un voto migliore di chi lavora sodo. Questo è profondamente ingiusto, secondo me.. il problema del sistema Italiano è che fatica a discernere gli studenti. In america la forte selezione in ingresso (sia economica che in base alla carriera pregressa) attenua molto questo elemento.
In uno scenario ideale probabilmente sarei favorevole ad un'università che gravi poco sul singolo ma che contemporaneamente operi una maggiore selezione già nel primo anni di corsi, spesso infatti la filosofia dell' "Avanti tutti" abbassa troppo il livello complessivo, senza motivo..
Livello della didattica
Prima di partire vedevo l'America come il luogo paradisiaco in cui la scienza aleggia nell'aria profanata da saggi e dotti (un'idea un po' distorta, lo so..). In realtà ho trovato un po' di tutto.. docenti preparati e bravi, altri preparati e meno bravi.. altri ancora meno preparati, che in qualche occasione mi hanno lasciato un po' perplesso.. soprattutto pensando a tutti gli studenti che pagano migliaia di dollari per le lezioni..
Prima di partire vedevo l'America come il luogo paradisiaco in cui la scienza aleggia nell'aria profanata da saggi e dotti (un'idea un po' distorta, lo so..). In realtà ho trovato un po' di tutto.. docenti preparati e bravi, altri preparati e meno bravi.. altri ancora meno preparati, che in qualche occasione mi hanno lasciato un po' perplesso.. soprattutto pensando a tutti gli studenti che pagano migliaia di dollari per le lezioni..
Ho seguito 5 corsi e ho incontrato 6 docenti diversi, di questi solo due erano americani (e non ne sono neanche certo!). Gli altri avevano origini nell'area asiatica o.. italiane! Complessivamente sono soddisfatto, ma penso di poterli facilmente paragonare a docenti italiani.. quindi da questo punto di vista non ci sono grandi differenze.
Un elemento certamente interessante riguarda "l'approccio" alla materia.. in 5 corsi non ho visto 1 dimostrazione "teorica" (sul serio!) ma solo applicazione di concetti/formule per la risoluzione di esercizi.. e tanti, tanti, tanti laboratori e progetti concreti. Compiti, consegne, relazioni.. questa è la routine, ogni giorno bisogna preparare qualcosa per la lezione successiva, e tutto viene valutato dal docente o dagli esercitatori. Questo sistema è certamente stressante, ma penso funzioni.. e bene. Non si studia per "preparare un esame", ma si studia per capire ciò che si sta facendo, altrimenti compiti e progetti sarebbero impossibili.. così lo studio e l'applicazione dei concetti si fondono in un'unica attività.. ovvero il miglior modo di imparare qualsiasi cosa.
La vita universitaria
Penso che le università americane sia famose per i loro "college".. qui tutto gira intorno all'università, che non è solo un posto dove si assiste alle lezioni, ma molto di più! In college si fanno sport, si partecipa ad iniziative studentesche, ci si diverte.. Tutti gli studenti che possono risiedono nei dormitori (anche se la loro casa è in città, o poco lontana), perché solo così si sento davvero parte dell'università..
Nel complesso direi che il sistema italiano è molto più... "responsabilizzante".. nel senso che molti studenti devono trovarsi una casa, devono capire come muoversi in città e quali attività fare nel tempo libero.. qui invece tutto è servito, chiaramente "tutto-compreso" nella quota universitaria..
Ammissione
Questo potrebbe essere un grande scoglio.. gli studenti americani sostengono un test importante l'ultimo anno di liceo, il cui esito è un elemento fondamentale della loro application nelle università. Per lo stesso motivo cercano di avere uno sport "fisso" durante il liceo, e di partecipare a diverse studentesche... tutto ciò che fanno serve infatti a "guadagnare punti" nella candidatura in un'università.
Generalmente - mi han detto - fanno domanda in 3 università: una molto buona, dove hanno poche possibilità di entrare, una media - dove sperano effettivamente di andare, ed una di "basso livello", dove sono quasi certi di essere presi. Se non vengono selezionati per le prime due scelte, frequentano qualche mese l'università più "scadente", cercano di avere una media (che si chiama GPA) alta e poi chiedono il trasferimento in un altro istituto..
Titolo di studio
Il bachelor, equivalente alla laurea triennale, è tutto. Si ottiene in 4 anni (quindi non è triennale..) e nel frattempo spesso partecipano a stage e tirocini, quindi quando si laureano hanno già esperienza lavorativa (spesso retribuita, e neanche poco). Pochi procedono con il master, e questo non è necessariamente collegato al loro bachelor... con poche integrazioni riescono a specializzarsi in qualcosa di diverso (ci sono laureati in ingegneria che fanno master in economia, con pochi esami aggiuntivi..). Molti scelgono inoltre il master in business administration (MBA), che dovrebbe portarli ad una carriera manageriale.
Spesso, infine, il master è associato al dottorato (PhD), in 5 anni.. o almeno così è a Drexel!
Per il momento è tutto.. chiaramente sono a disposizione per eventuali domande..
Tre mesi non sono certamente sufficienti per capire esattamente come funziona il sistema scolastico, ma certamente mi sono fatto un'idea più precisa (e meno stereotipata..!)