Non voglio scrivere un post di natura "partitica" (cioè politicamente schierato) ma semplicemente una breve riflessione sul periodo "storico" che stiamo vivendo. Prenderò come riferimento il "Movimento 5 stelle (M5S)", partito (che in realtà è un "non-partito") ispirato alle idee di Beppe Grillo. Al di là di ogni considerazione sulle idee "politiche" di questo movimento (su cui dialogherei volentieri), mi limito ad una breve analisi delle vicende legate alla sua ascesa. Indubbiamente il M5S sta vivendo un periodo di veloce e forte crescita ma - a differenza di altri partiti - continua a non godere della stessa attenzione dedicata "normalmente" a tutte le forze politiche di pari dimensioni. Secondo i sondaggi le percentuali sono alte, paragonabili ai primi partiti in Italia (basti pensare ai risultati in Sicilia), quindi ci si aspetterebbe una rilevanza mediatica altrettanto significativa. Invece nulla! Quotidiani, telegiornali e trasmissioni televisive ne parlano solo di striscio, quasi come se fosse una malattia da evitare, un elemento "nemico" da cui proteggersi. Certo è vero che è lo stesso M5S a non voler partecipare a dibattiti televisivi (per un'aperta presa di posizione), ma il fatto che neppure notiziari e giornali ne riportino idee e vicende è davvero sconvolgente.
Ma c'è di più. Spesso classificate come "antipolitiche", le idee del M5S hanno una loro coerenza ed una loro struttura. Non mirano a distruggere la politica in nome del regno dell'anarchia, ma semplicemente a proporre nuovi modelli di politica. A qualcuno piacciono, ad altri no, ma questo fa parte del gioco. Di fatto, però, i più continuano a identificare il movimento con l'idea di antipolitica. E qui viene il bello: da quando il M5S ha intensificato la sua ascesa da più parti arrivano inviti a non "scadere nell'antipolitica". Il presidente Napolitano e altri esponenti super-partes (in teoria) del mondo politico, così come vescovi ed altre "alte cariche" del mondo religioso, non mancano mai di invitarci a fidarci della politica senza rivolgerci quel nemico pubblico rappresentato dall'antipolitica. Come se la politica "tradizionale" finora ci fosse stata amica (ok, questo è un commento di carattere politico).
La lista dei "boicottaggi" del M5S è davvero lunga: politici di tutti i colori che neppure lo nominano (negandone l'esistenza e la rilevanza nello scenario politico attuale), giornalisti che lo diffamano diffondendo false informazioni (ma questo succede un po' a tutti i partiti..), commentatori che ne parlano solo in chiave negativa e dimenticandosi di citarne le idee innovative (ognuno ha la sua opinione, per carità, ma forse bisogna saper essere anche un po' imparziali ogni tanto..). Per non parlare delle elezioni politiche del 2013, stranamente anticipate di qualche mese giusto per mettere in difficoltà i "nuovi partiti" (come il M5S), costretti a raccogliere migliaia di firme in pochissimi giorni (operazione ritenuta quasi impossibile, ma riuscita!).
E la vicenda più recente, l'ultimo boicottaggio: il deposito di un logo simile a quello del M5S per le imminenti elezioni politiche. Dal Corriere della Sera:
"Grillo racconta nel dettaglio quel che si deve affrontare un movimento che vuole scendere in campo. «Per depositare la scheda elettorale e i documenti correlati - racconta - è necessario recarsi al Viminale. È esentato chi è già presente in Parlamento, ma non chi ha già partecipato con il simbolo a cinque elezioni regionali e qualche centinaio di elezioni comunali, come il Movimento 5 Stelle». «Il deposito dei simboli - prosegue - è aperto a tutti, anche a chi non ha raccolto una sola firma con il suo simbolo. I moduli con le firme vanno depositati la settimana successiva nei vari tribunali delle circoscrizioni, quindi chiunque può partecipare alla farsa. Il giorno fatidico arriva quando arriva, a sua discrezione, è come la sorpresa dell'uovo di Pasqua. All'improvviso, nella settimana del deposito, vengono poste le transenne davanti al ministero degli Interni: è il segnale che è scoccato il momento della coda. Se stai mangiando un maritozzo nel bar davanti o ti sei appostato nell'appartamento con vista sul Viminale o hai ricevuto una soffiata, allora hai un'alta probabilità di occupare il primo posto della fila. Una volta piazzato lì, in piedi, come uno stoccafisso, nessun pubblico ufficiale ti lascia un riscontro della tua posizione: un bigliettino, un pezzo di carta di formaggio, un numero della tombola. Devi difendere il posto come in trincea».
«Davanti al M5S - prosegue il racconto di Grillo - ci sono ben tre gruppi con il loro simbolo che però tengono gelosamente segreto. Venerdì due avvocati e un tecnico di supporto del M5S si presentano all'ufficio elettorale. I documenti vengono letti e il deposito accettato. Nel caso ci siano delle richieste o delle contestazioni da parte dell'ufficio saranno comunicate da domenica pomeriggio. Da allora avremo due giorni per presentare ricorsi o integrazioni. Salutati i funzionari, i nostri vedono nel tabellone elettorale due simboli quasi identici. Chi era in fila prima di noi ha consegnato all'ufficio il simbolo del M5S senza l'indirizzo del sito. Assolutamente confondibile dall'elettore."
Come scritto sopra, asteniamoci dalla valutazione dei "contenuti" del M5S. Sono ben felice di discuterne, ma non in questo preciso post.
Credo non si possa negare che quanto sta succedendo sia davvero uno scandalo in un Paese democratico, o presunto tale. Credo che nessun partito sia mai stato ostacolato quanto il M5S ora, neppure il partito più estremista, pericoloso o idiota.
Ognuno chiaramente ha le sue idee o vota ciò che vuole, ma il gioco è bello se tutti possono mettere in vetrina la loro idea e poi ognuno liberamente sceglie. Se invece una vetrina è continuamente oscurata, danneggiata, diffamata o dimenticata, forse il gioco non è più tanto corretto. Come diceva Voltaire: "Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere."