Archive for December 2011

American University


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In tre mesi di permanenza in un università americana (Drexel, a Philadelphia) ho avuto modo di imparare un po' come funziona il sistema universitario (e in generale il sistema scolastico) americano.. finalmente ho risolto (in certi casi solo parzialmente) un po' dei dubbi che avevo sulla qualità dell'insegnamento, sui mezzi, sui costi.. e così scrivo qualche riflessione che spero possa essere utile a qualcun altro!

I costi

Un tema scottante, visto che le cifre sono alte. La "tuition" (tassa per frequentare l'università) a Drexel costa circa 40.000 dollari l'anno (diciamo 30.000 euro), però Drexel è una delle università più costose d'America. In ogni caso il prezzo è comunque alto anche negli altri istituti... e poi bisogna aggiungere alcune spese "di contorno", come la residenza (obbligatoriamente negli alloggi universitari durante il primo anno a Drexel) - 2400 euro a trimestre, la mensa (anche questa obbligatoria il primo anno) - 1000 euro circa a trimestre, l'uso dei laboratori.. in un anno credo che il totale sia intorno a 40-50 mila euro, chiaramente la percentuale maggiore è ricoperta dalla tuition. Un costo a parte è l'assicurazione sanitaria, che in America bisogna stipulare privatamente.. e costa circa 1000 euro l'anno (per gli studenti di Drexel).

Come dicevo, i costi non sono indifferenti. Perchè la massima spesa in Italia (la "tuition") per il Politecnico di Milano è 3000 - 3500 euro, un decimo di quella americana? Forse perchè la differenza la paghiamo con le tasse, che in Italia arrivano fino a quasi il 50% del reddito, mentre in America la percentuale dovrebbe essere inferiore (30% massimo, se non ho capito male..). Di certo i "costi tecnici" di funzionamento dell'università bene o male sono gli stessi, nel senso che il materiale, le strutture e anche le persone hanno un costo simile tra Italia e Usa (almeno credo.. ma mi sembra un'ipotesi ragionevole), quindi la quantità di soldi complessiva dovrebbe essere paragonabile.. si tratta di capire da dove provengono i soldi, dalle tasse (come in Italia, dove il sistema tende a dare le stesse possibilità a tutti, tassando "i più ricchi") o dai propri conti correnti (come negli Stati Uniti)..
Anche per questo le prime settimane di ogni trimestre qui ci sono banchi ovunque dove un operatore (di qualche banca presumibilmente) vi propone un finanziamento per gli studi..200.000 euro in 4 anni non sono proprio pochi.

Io credo che il sistema italiano sia lodevole perchè non fa differenze in partenza, in fin dei conti siamo tutti uguali. Però siamo uguali di diritto, non di fatto: questo significa che dobbiamo avere gli stessi diritti (le stesse possibilità), ma non gli stessi riconoscimenti. Invece in Italia, dove manca il deterrente economico, tutti si iscrivono all'università, anche chi siede sempre in ultima fila, parla, disturba, copia agli esami e magari prende un voto migliore di chi lavora sodo. Questo è profondamente ingiusto, secondo me.. il problema del sistema Italiano è che fatica a discernere gli studenti. In america la forte selezione in ingresso (sia economica che in base alla carriera pregressa) attenua molto questo elemento.

In uno scenario ideale probabilmente sarei favorevole ad un'università che gravi poco sul singolo ma che contemporaneamente operi una maggiore selezione già nel primo anni di corsi, spesso infatti la filosofia dell' "Avanti tutti" abbassa troppo il livello complessivo, senza motivo..

Livello della didattica

Prima di partire vedevo l'America come il luogo paradisiaco in cui la scienza aleggia nell'aria profanata da saggi e dotti (un'idea un po' distorta, lo so..). In realtà ho trovato un po' di tutto.. docenti preparati e bravi, altri preparati e meno bravi.. altri ancora meno preparati, che in qualche occasione mi hanno lasciato un po' perplesso.. soprattutto pensando a tutti gli studenti che pagano migliaia di dollari per le lezioni..

Ho seguito 5 corsi e ho incontrato 6 docenti diversi, di questi solo due erano americani (e non ne sono neanche certo!). Gli altri avevano origini nell'area asiatica o.. italiane! Complessivamente sono soddisfatto, ma penso di poterli facilmente paragonare a docenti italiani.. quindi da questo punto di vista non ci sono grandi differenze.

Un elemento certamente interessante riguarda "l'approccio" alla materia.. in 5 corsi non ho visto 1 dimostrazione "teorica" (sul serio!) ma solo applicazione di concetti/formule per la risoluzione di esercizi.. e tanti, tanti, tanti laboratori e progetti concreti. Compiti, consegne, relazioni.. questa è la routine, ogni giorno bisogna preparare qualcosa per la lezione successiva, e tutto viene valutato dal docente o dagli esercitatori. Questo sistema è certamente stressante, ma penso funzioni.. e bene. Non si studia per "preparare un esame", ma si studia per capire ciò che si sta facendo, altrimenti compiti e progetti sarebbero impossibili.. così lo studio e l'applicazione dei concetti si fondono in un'unica attività.. ovvero il miglior modo di imparare qualsiasi cosa.

La vita universitaria

Penso che le università americane sia famose per i loro "college".. qui tutto gira intorno all'università, che non è solo un posto dove si assiste alle lezioni, ma molto di più! In college si fanno sport, si partecipa ad iniziative studentesche, ci si diverte.. Tutti gli studenti che possono risiedono nei dormitori (anche se la loro casa è in città, o poco lontana), perché solo così si sento davvero parte dell'università..

Nel complesso direi che il sistema italiano è molto più... "responsabilizzante".. nel senso che molti studenti devono trovarsi una casa, devono capire come muoversi in città e quali attività fare nel tempo libero.. qui invece tutto è servito, chiaramente "tutto-compreso" nella quota universitaria..

Ammissione

Questo potrebbe essere un grande scoglio.. gli studenti americani sostengono un test importante l'ultimo anno di liceo, il cui esito è un elemento fondamentale della loro application nelle università. Per lo stesso motivo cercano di avere uno sport "fisso" durante il liceo, e di partecipare a diverse studentesche... tutto ciò che fanno serve infatti a "guadagnare punti" nella candidatura in un'università.

Generalmente - mi han detto - fanno domanda in 3 università: una molto buona, dove hanno poche possibilità di entrare, una media - dove sperano effettivamente di andare, ed una di "basso livello", dove sono quasi certi di essere presi. Se non vengono selezionati per le prime due scelte, frequentano qualche mese l'università più "scadente", cercano di avere una media (che si chiama GPA) alta e poi chiedono il trasferimento in un altro istituto..

Titolo di studio

Il bachelor, equivalente alla laurea triennale, è tutto. Si ottiene in 4 anni (quindi non è triennale..) e nel frattempo spesso partecipano a stage e tirocini, quindi quando si laureano hanno già esperienza lavorativa (spesso retribuita, e neanche poco). Pochi procedono con il master, e questo non è necessariamente collegato al loro bachelor... con poche integrazioni riescono a specializzarsi in qualcosa di diverso (ci sono laureati in ingegneria che fanno master in economia, con pochi esami aggiuntivi..). Molti scelgono inoltre il master in business administration (MBA), che dovrebbe portarli ad una carriera manageriale.
Spesso, infine, il master è associato al dottorato (PhD), in 5 anni.. o almeno così è a Drexel!

Per il momento è tutto.. chiaramente sono a disposizione per eventuali domande..
Tre mesi non sono certamente sufficienti per capire esattamente come funziona il sistema scolastico, ma certamente mi sono fatto un'idea più precisa (e meno stereotipata..!)

Il prezzo della benzina spiegato


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"La benzina senza piombo è venduta a 1,700 euro/litro. Di tale somma ben 0,898 euro sono imposte dello Stato. Significa che 0,802 euro è il prezzo effettivo del carburante al litro. 

Le imposte:

- 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro); 
- 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro); 
- 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro); 
- 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro); 
10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro); 
- 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro); 
- 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980 (0,039 euro); 
- 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro); 
- 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro); 
- 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004; 
- 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; 
- 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 
- 0,040 euro per l’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica 2011; 
- 0,0089 euro per l'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel 2011.

Sommando al totale l’imposta fabbricazione carburanti, e applicando in seguito l’IVA, si giunge alla cifra di cui sopra."



E' sempre piacevole sapere che tutte le tasse che si pagano servono a qualcosa di utile, come la guerra di Abissinia del 1935 e la missione in Libano.. e non per ripulire l'aria che respiriamo e chi ci causa così tanti problemi di salute..

Beautiful Boston!


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Finita la mia permanenza a Philadelphia in compagnia dell’amico Nahir, domenica mi sono spostato a Boston, con una breve tappa intermedia (poche ore) a New York.. per fortuna ho trovato “rifugio” in un McDonald aperto 24/7 (cioè tutto il giorno tutti i giorni), e così ho potuto aspettare al caldo il mio bus (di nuovo, il megabus!) fino all’una e mezza (di notte)..


Ingenuamente speravo di trascorrere una notte riposante, invece per qualche strano motivo ho dormito solo poche ore (in realtà non ricordo neppure se ho dormito), anche perché il bus è arrivato alle 5.30, con addirittura mezzora di anticipo (ovviamente quando un ritardo potrebbe farti comodo, l’autobus è in anticipo..).

A Boston ho subito preso contatti con il mio “ospitante” (sono in couchsurfing, ovviamente!) e ho potuto così esplorare fin dal mattino questa città.. SPLENDIDA!


Boston è davvero bella, la miglior città tra le poche che ho visitato finora (New York non conta.. è semplicemente diversa): non mancano i grattacieli, che però non stonano nel contesto piuttosto antico del centro, dove non sono rari i palazzi “storici” o edifici meno recenti e molto suggestivi.. e in più tanti spazi verdi e tante aree pedonali, al punto che è facile dimenticarsi di essere in America..


Una linea rossa disegnata (o costruita con mattonelle) sulle strade conduce alla scoperta dei luoghi più interessanti:


Si tratta del “Freedom trail”, che inizia (o finisce) al "Bunker Hill" monument.. (questo monumento è praticamente la fotocopia del Washington monument in D.C., e con 294 scalini si può anche salire in cima)


Il percorso passa attraverso il centro storico, alla scoperta di una “little Italy” (presente qui come a New York e in tante altre città)  e a pochi passi da un’immancabile “China town”  e si conclude presso il Boston Common, un grande parco pubblico nel cuore della città.


Market place (o Quincy Market) è certamente uno dei luoghi più interessanti: non solo per la presenza di stand gastronomici da tanti Paesi (ancora una volta, l’Itala gioca un ruolo non indifferente) ma anche per la splendida atmosfera di questa zona della città..


Certamente il periodo natalizio rende le strade più colorate,  luminose e popolate.. e così tutto sembra ancora più invitante e accogliente..


Boston è davvero ricca di edifici interessanti e di ampi spazi pedonali.. mi ha dato l'impressione di essere proprio una città piacevole!


Ma a Boston c'è di più.. questa città è la sede di due tra le migliori (se non "le" migliori) università del mondo: MIT (Massachusetts Institute of Technology) and Harvard... chiaramente non me le sono lasciate sfuggire!

L'MIT è un insieme di edifici diversi, ma è famoso per una cupola particolare che permette di identificarlo rapidamente tra gli edifici della zone di Cambridge (una parte della città di Boston):



..anche se gli interni mi hanno lasciato un po' perplesso: mi aspettavo un ambiente futuristico (tipo Google) e invece ho ritrovato gli stessi corridoi e le stesse aule del Politecnico di Milano, cioè piuttosto datati...


E se ho potuto passeggiare tranquillamente tra i corridoi dell'MIT, ad Harvard l'accesso è un po' più difficile!


Però sono riuscito comunque a vedere qualcosa degli spazi interni..


..e soprattutto..


Come già scritto, a mio avviso Boston è senza dubbio la città più bella della costa est (tra quelle che ho visto, e non considerando New York). Meglio di Washington D.C., dove in fin dei conti ci sono solo memorial e monumenti e meglio di Philadelphia, che non ha un centro storico così ricco e bello..

I wish I could come back to Boston, sooner or later!

The end of my Drexel experience


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Non scrivo da più di un mese.. sarà ora di cominciare! In effetti avevo iniziato qualche ora fa, poi Chrome ha gentilmente pensato di aggiornare la pagine e cancellare tutto quello che avevo scritto.. bene.

Ricominciamo. Novembre è volato (ma dai?) e così le prime settimane sono trascorse alla svelta con la solita routine: compiti - progetti - consegne - esami parziali - ancora compiti - ancora consegne... diligentemente cercavo di portarmi avanti (trascorrendo i weekend a Drexel..) e ovviamente mi accorgevo poco dopo che i miei sforzi erano vani, perché immancabilmente arrivavo all'ultimo minuto (letteralmente) a sistemare qualche homework prima della consegna.. e così le giornate si sono allungate a dismisura (ma non in termini di luce solare..).

E così è finalmente arrivato il momento del tanto attesto Ringraziamento. Questa festa - che qui è molto sentita, un po' come il Natale da noi - prevede un grande tacchino arrosto per tutta la famiglia riunita attorno al tavolo.. e io ho avuto la fortuna di viverla come ospite in una famiglia di Buffalo.. Mollie, un'amica di Drexel che ha un amore particolare per l'Italia (dove ha trascorso un anno del suo liceo), mi ha ospitato nella sua splendida casa nella "periferia" di questa splendida città a pochi minuti dalle cascate del Niagara.. 

Dopo 8 ore di economico bus sono stato accolto da una splendida famiglia che fin dal primo momento mi è  sembrata calda e disponibile.. davvero delle persone meravigliose! Il giorno successivo la famiglia allargata (25 persone circa) ha celebrato la festa tanto attesa con una "grande" cena. Forse il concetto di "grande" è un po' diverso, perché alle 19 avevamo già finito.. però certamente è stato un momento molto bello, con tanto di pausa per "dire grazie" per qualcosa, a turno.. proprio bello!

E qualche ora più tardi, verso mezzanotte, siamo andati a fare la coda fuori dai megastore per approfittare dei saldi del Black Friday, il primo giorno di shopping natalizio.. per lanciare la stagione di acquisti i negozi propongono saldi di centinaia di dollari, e c'è che trascorre i giorni (ripeto, i giorni) precedenti in coda (con tanto di sedie, fornelli, tendine) per acquistare un.. un.. un maxischermo (seriamente).


Anche noi abbiamo fatto la nostra ora di coda, più che altro per solidarietà considerando che non abbiamo comprato nulla.. però è stato funny (a parte che faceva abbastanza freddo, essendo al confine con il Canada..!).

E poche ore più tardi con Mollie sono andato alle famose cascate, che sono proprio al confine USA - Canada, e che generalmente si guardano dal lato Canadese perché la vista è migliore.
Davvero molto belle, anche se me le aspettavo più imponenti (forse perché la strada è al livello dell'acqua, in alto, e così non sembrano particolarmente alte).. in ogni caso uno spettacolo con un bellissimo arcobaleno (che presumo sia sempre presente..).


E non solo tacchino e cascate, ma anche qualche american party.. cioè essenzialmente tante persone che giocano e bevono (o entrambi), quindi niente di speciale.. però anche questo fa parte della cultura del posto (direi della cultura degli USA).


Infine il sabato ho salutato gli splendidi genitori di Mollie e sono salito nuovamente sul mio bus.. che dopo un'infinità di ore (a causa del ritardo che ha via via accumulato) mi ha riportato a Philly..

Ultimi giorni di lezione a fine Novembre, in vista dei "finals", cioè gli esami di fine trimestre.. tralascio le considerazioni sul sistema universitario e sugli esami - che inserirò in un altro post che pubblicherò a breve (spero) - ma certamente è stato un periodo intenso in cui ho cercato di completare al meglio tutti i miei progetti e le mie consegne.. magari preparando anche gli esami..!

Così il secondo weekend di Dicembre ho ufficialmente concluso la mia esperienza a Drexel.. con un po' di tristezza ho cercato di salutare tutti gli studenti che ho incontrato in questi rapidi mesi, sperando di rivederli in futuro.. ho perfino partecipato ad una celebrazione Russa (ortodossa) con Ilya (studente con me in alcuni corsi) e la sua famiglia: la moglie e le figlie piccole!.

Un ultimo abbraccio al mio compagno di stanza Justin e poi sono partito.. per dove?
In questi giorni sono ospite a casa di un altro amico che conosciuto a Drexel, Nahir. I suoi genitori mi hanno accolto in modo ancora più eccezionale di quanto mi aspettassi. Anche in questo caso le mie origini italiane hanno giocato a mio favore,  visto che la famiglia ha un antenato italiano e nutre quindi un grande amore per il nostro Paese.. Persone davvero splendide che mi stanno dando davvero tanto.. wow!

I miei progetti futuri prevedono qualche giorno a Boston, poi New York (dove trascorrerò il natale), e infine Miami.. non ho ancora ben capito dove dormirò di preciso, ma a quanto pare l'ospitalità qui esiste davvero.. vedremo!