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Al lavoro già da tre settimane! E ovviamente mi sembra di essere arrivato solo ieri, nonostante abbia già sul tavolo mille tasks diversi di cui occuparmi ed ogni giorno sembri riservare nuove sorprese. Rientrare in azienda è stato un po’ come non essermi mai allontanato, nonostante negli ultimi nove mesi sia cambiato tanto: ora abbiamo una fabbrica, migliaia di specchi sul campo, 5 torri, decine di operai ed un nuovo ufficio (nonostante sia in condizioni indecenti a causa di ridicole scelte manageriali..). Ho ritrovato gli amici ed i colleghi che ho lasciato ed è stato simpatico scoprire come per certi aspetti non siano cambiati, proprio come se li avessi visti fino a ieri.

C’è molto fermento in azienda per le deadline ed in particolare per i primi test che effettueremo tra poco. Per certi versi il futuro stesso dei nostri progetti dipende dall’esito dei primi test, per cui c’è molta pressione non solo per produrre risultati velocemente, ma anche perché tutto vada bene e funzioni perfettamente. Penso ci sarà da divertirsi..!

Stiamo ancora finendo la produzione degli specchi (nonostante il grosso sia fatto), montando le torri pivotanti (che spesso issiamo ed abbassiamo per vari motivi) e montando tutte le tubature. Io in particolare sto eseguendo test idrostatici e coordinando i lavori di isolamento termico delle tubazioni.. il che vuol dire che ora sono un “supervisor” di 2/3/4 operai e che ogni giorno stabilisco i lavori da eseguire, preparo il materiale, discuto il piano di azione.. e talvolta lavoro con loro, sia per controllare che la tecnica impiegata sia la migliore possibile che per avere un feedback diretto di cosa si può migliorare, come si può rendere più rapido e semplice. Il lavoro di isolamento è lungo e spesso noioso e ripetitivo, quindi ovviamente le condizioni dell’operatore devono essere le migliori possibili per evitare che alla stanchezza fisica si sommi la frustrazione di essere scomodo o involutamente lento. Non che io abbia grande esperienza alle spalle come supervisore/coordinatore in un contesto aziendale, però credo davvero che il contatto e il rapporto diretto con chi fisicamente lavora sul campo sia alla base di una buona intesa e della buona riuscita di tutto il lavoro.

C’è ancora molto da fare, specialmente perché avendo già tutti i componenti principali in posizione si tende a convincersi che ormai manchi poco, mentre sono proprio tutte i lavori “di fino” a protrarsi per mesi. Tante scelte iniziali si sono dimostrate azzeccate, nonostante su alcune delle quali non avrei scommesso (come ad esempio le torri pivotanti). Altre scelte invece si sono rivelate ridicolmente sbagliate, sulle quali – onestamente – ho sempre dubitato (come ad esempio il fatto che le torri vengano issate ed abbassate “a mano”, sprecando 3/4 persone per ore).

Mi aspettano settimane di lavoro intenso (più di 10 ore al giorno) in cui metteremo insieme gli ultimi elementi della centrale. Non sono ancora riuscito a farmi un’idea precisa di quando potremo “girare la chiave” e far partire la turbina, spero che succeda entro 3/4 mesi, anche se è difficile quantificare la durata del resto dei lavori. Per ora facciamo del nostro meglio per non mancare le deadline (o per recuperare il ritardo..) e produrre buoni risultati!

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