L'Università in Francia


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"Alcune riflessioni sul sistema universitario francese dopo 6 mesi passati a studiare a Parigi, grazie al programma Erasmus che mi ha dato la possibilità di studiare per un semestre all'università "Pièrre et Marie Curie, Paris VI", il polo scientifico della Sorbona.

Dopo l'inizio un po' spaesante anche per la grandezza e il caos della Ville Lumière sono entrato nella routine dell'università e ho seguito tre corsi del secondo anno di fisica, di cui uno di matematica e due di fisica. La prima cosa che mi ha stupito è il rapporto studente insegnante che è davvero basso rispetto agli standard milanesi, infatti durante le esercitazioni eravamo una quindicina con un professore che a fine corso ovviamente ci conosceva quasi come una classe di liceo. Ed è forse la forte somiglianza con i ritmi della scuola superiore la cosa che ho trovato più caratteristica dell'università francese: i corsi sono infatti impostati con continue verifiche (in alcuni casi addirittura settimanali o quasi) e un orario molto scandito e differenziato tra lezioni teoriche e esercitazioni pratiche gestite da dottorandi (pagati per farlo). Vengno inoltre dati compiti e esercizi da fare per la lezione dopo, tuttavia questo fatto ha sia vantaggi che svantaggi: è infatti comodo in quanto aiuta a rimanere sempre al passo con lo studio e non lasciarsi argomenti indietro ma, d'altro canto, non lascia periodi di "pausa" per concentrarsi su altro.

Per quanto riguarda il livello dei corsi che ho seguito, devo dire di averlo trovato generalmente più basso rispetto  all'università di Milano: gli argomenti sono stati trattati bene da un punto di vista di calcoli ed esercizi ma con poche, se non pochissime, analisi teoriche (soprattutto nei corsi di fisica), tuttavia grazie all'impostazione liceale si ha la "garanzia" che una volta finito il corso le cose trattate vengono apprese.

Concludendo posso dire che alla fine della laurea triennale gli studenti francesi hanno sicuramente più domestichezza con esercizi e calcoli ma risultano molto carenti rispetti a quelli italiano dal punto di vista dell'approccio teorico ai problemi. Personalmente ho apprezzato questo sitema di insegnamento che, nonostante non premi le eccellenze, permette a tutti di raggiungere abbastanza "facilmente" un livello più che sufficiente di apprendimento e riesce a rendere lo studente molto più partecipe e curioso.

Per concludere due parole sugli spazi e gli ambienti dell’università di Paris VI: il polo è completamente in ristrutturazione e piano piano si stanno rinnovando tutti gli edifici. Quelli già ristrutturati hanno aule, auditorium e laboratori veramente belli e funzionali, senza dubbio meglio degli edifici di Milano, mentre quelli vecchi….ecco…era ora ache li ristrutturassero! Da sottolineare la presenza di un centro sportivo interno al campus con sale per fare qualunque tipo di sport (compresa una stupenda parete da arrampicata), corsi gratis per gli studenti e squadre agonistiche per partecipare alle competizioni universitarie.

Ovviamente vi invito a trascorrere un semestre della vostra vita universitaria all'estero se potete, è veramente una di quelle esperienze che cambiano la vita!"


Scritto da Giovanni R.

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