Dopo un mesetto in Svizzera e soprattutto dopo un rapido pasto con l'amico Noa (appena conosciuto), ho qualche idea da condividere sul sistema scolastico di questo magnifico Paese. Partirei da "l'internazionalità" della scuola, e in particolare dal loro studio delle lingue. Non c'è da stupirsi se gli svizzeri parlano un inglese quasi perfetto, indipendentemente dall'età o dall'estrazione sociale. Mi è capitato di incontrare persone "non proprio giovanissime" (60-70 anni) con una pronuncia ed una grammatica impeccabile. Gli studenti ovviamente non hanno alcun problema con la lingue, e neppure con le lingue in generale. Molti svizzeri di altri cantoni sanno anche il tedesco o comunque hanno una buona dimestichezza nell'apprendimento di altre lingue. Un livello di inglese che qui è "sufficiente" da noi sarebbe considerato ottimo, o quasi (parlo per esperienza..). 1 punto per il sistema svizzero, che ha capito che l'inglese è necessario. E che non perde tempo con inutile letteratura fine a sé stessa, mi si concentra sullo sviluppare le capacità linguistiche degli studenti (e poi verrà la letteratura, se interessa agli studenti..). -1 punto per l'Italia, che dalla terza superiore perde di vista il fine e inizia a raccontarci di Shakespeare e tanti altri, senza però che gli studenti sappiano articolare un discorso di senso compiuto (non che Shakespeare non sia importante.. ma è come studiare Leopardi senza saper parlare italiano..).
Sono ancora nella fase di "scoperta" del sistema universitario e soprattutto devo ancora sostenere esami, quindi per ora mi limito a qualche semplice considerazione. Nel Paese della democrazia per eccellenza (qui esiste la democrazia DIRETTA, e funziona alla grande) l'università pubblica è per tutti. Chiunque può accedere al bachelor (laurea triennale) all'ETH, il problema è resistere. Stando a quanto mi dice Noa, il primo anno di ingegneria meccanica si trascorre in un unica classe condivisa da più di 500 studenti. 10 mesi di lezioni e alla fine dell'anno 14 esami in un unico blocco, e si può "fallire" un esame soltanto una volta. Questo significa che se anche il secondo tentativo di un esame (qualsiasi) va male, si è automaticamente espulsi dal programma universitario scelto. Ma non solo all'ETH, bensì in tutta la Svizzera. Niente più ingegneria meccanica insomma (a meno di non emigrare), però si può sempre ricominciare (da zero) con qualcos'altro. Il tasso di "espulsione" dall'ETH nel primo e secondo anno di bachelor è circa del 50% (per anno). La Svizzera in questo caso guadagna e perde un punto contemporaneamente. + 1 perché l'università è accessibile per tutti (così non serve comprarsi un voto di maturità come in certi casi succede in Italia) e perché c'è una giusta competizione. Chi perde tempo rimane indietro, ottimo. - 1 perché mettere gli studenti in condizione di stress (14 esami in un unico blocco, massimo 1 ripetizione..) non è certamente il modo migliore per trarne il massimo. Inoltre dover abbandonare i propri progetti solo per un esame andato male 2 volte mi sembra davvero meaningless.
Sugli esami so ancora troppo poco, però chiaramente sono tutti (o quasi tutti) a libri aperti, e in certi casi in formula "all inclusive" (quindi libri, appunti, computer, internet..). Questo può sembrare davvero rivoluzionario, ma qui l'obiettivo è saper fare, non saper imparare a memoria e puntualmente dimenticare il giorno dopo. Normalmente il semestre inizia a Settembre e finisce a Dicembre, 1 mese di pausa e 1 mese per la sessione di esami (alcuni dei quali si svolgono l'ultimo giorno di lezione a Dicembre). Poi si riprende a metà Febbraio e si conclude a fine Maggio, pausa Giugno e Luglio ed esami ad Agosto (ok questo è un po' extreme..).
Le lezioni sono prevalentemente frontali, quasi sempre con supporti digitali e spesso con esempi e applicazioni. Non mancano generalmente i compiti, abbastanza impegnativi ma sempre inerenti il materiale coperto a lezione. Ribadisco (come in post precedenti, vedi USA 2011..) l'importanza di questi esercizi, che in sostanza obbligano gli studenti a rivedere il contenuto delle lezioni e fissano i concetti nella mente. A volte le consegne si sovrappongono e il carico di lavoro diventa importante, però finora sono sopravvissuto (ecco, le ultime parole famose..).
Nel complesso sembra un sistema estremamente competitivo all'inizio, che poi si "stabilizza" su un buon livello in cui rimane un minimo sfondo di competizione. I miei compagni di corso sembrano interessati almeno quanto me, e decisamente preparati. Ancora un paio di mesi e avrò già concluso molti corsi e dato molti esami.. let's go.