Sbarco a Genova (da Olbia) la mattina presto, anche se non abbastanza presto per prendere il primo treno.. e così faccio colazione e aspetto pazientemente il successivo, e nel frattempo conosco Emanuela, una ragazza che a 15 anni ha fatto il giro della Corsica in bici con i suoi genitori e che ora si dice interessata al canyoning, e mentre chiacchieriamo scopro che ha fatto una tesi (in design) in Sudafrica su temi inerenti la sostenibilità ambientale.. STUPORE.
Arrivo ad Acqui Terme e mi dirigo all'avio superficie dove conto di usare le mie smartbox per volare nel cielo, e dovendo aspettare un paio d'ore mi dirigo a piedi in cerca di cibo. Lungo la strada un'auto si ferma e mi offre un passaggio, e scopro che si tratta di una simpatica famiglia che pranza con me alla sagra del paese.. CORDIALITA'. Il papà è un altro che sta per lanciarsi nel vuoto con il paracadute, così insieme torniamo alla base e dopo un po' di attesa mi fanno il briefing pre-lancio (gambe fuori, mani all'imbrago, bacino in avanti..) e mi vestono.
Salgo sul piccolo aereo che lentamente prende quota, e oltre all'altitudine aumenta l'ANSIA pre-lancio e le mille ipotesi di cosa potrebbe succedere.. poi l'ansia cede il posto all'ADRENALINA che raggiunge l'apice quando ci stacchiamo dall'aereo e ci lasciamo cadere nel vuoto, iniziando la discesa con un paio di pirolette involontarie per poi precipitare vertiginosamente verso terra.. un po' di PAURA che il mio istruttore non apra il paracadute in tempo e poi la TRANQUILLITA' durante la planata verso la basa, accompagnata da simpatiche spirali discendenti.
Concluso il BRIVIDO del lancio nel vuoto mi attende un nuovo volo, questa volta più lento e tranquillo. Uso infatti un "para-carrello" per sorvolare la zona circostante e scoprire la MERAVIGLIA di muovermi sospeso in aria, sognando con SPENSIERATEZZA di poter usare un giorno questo mezzo per veri e propri viaggi.
Concludo così le mie esperienze aeree e riprendo la bici in direzione Tortona, avendo perso l'ultimo treno utile Acqui Terme - Genova. Scende la sera e mi ritrovo solo con la mia piccola pila frontale, un po' IMPREPARATO ad affrontare i 45 km notturni che mi aspettano. Pedalo sotto un cielo sempre più stellato e mi affido completamente al telefono per trovare il tragitto più breve.. proprio questo mi distrae e in un attimo precipito in un fosso a bordo strada.. quando realizzo cos'è successo mi sento un po' STORDITO per aver perso il controllo del mio bici-articolato (bici + carrello con kite), ma con FORZA recupero la bici e ricomincio a pedalare. Se non fosse che il padrone della cascina lì vicino mi scambia per un ladro e mi insegue con un motorino, chiedendomi (con tono serio e rigido) cosa stessi facendo a bordo strada. Spiego l'accaduto e mi sento un po' RIDICOLO, per fortuna decide di credermi e di lasciarmi andare senza chiamare i carabinieri (come tra l'altro mi minaccia di fare). Proseguo quindi puntando di tanto in tanto il telefono ma senza tenerlo sotto controllo ogni minuto (per non cadere in un altro fosso), e così il cell mi scivola fuori dalla borsa e mi ritrovo poco dopo senza il mio strumento fondamentale di sopravvivenza (oltre che senza un oggetto di un certo valore..). DISPERATO lo cerco dappertutto ripercorrendo la strada all'indietro, con la mia frontale che ormai illumina sempre meno. SUPPLICO (alle 10 di sera..) una signora di chiamarmi in continuazione per aiutarmi a ritrovare il telefono e cresce nel frattempo il TERRORE di non riuscire nella mia impresa. Infine con grande GIOIA lo ritrovo (peraltro più o meno nel punto in cui mi sono reso conto di averlo perso, però nel frattempo ho rifatto un bel pezzo di strada avanti e indietro..) e in tutta FRETTA riparto verso Tortona, dove il treno è ormai in arrivo. Google Maps mi fa passare per strade sterrate in mezzo ai campi e il carrellino salta a destra e a sinistra (ma rimane sempre abbastanza stabile, per fortuna), io procedo con TENACIA sperando di arrivare in tempo ma ben presto realizzo di non potercela fare. Così mi arrendo al fato e decido di placare la mia FAME in una pizzeria, CONTENTO per aver ritrovato il mio telefono e un po' meno per aver perso l'ultimo treno della giornata. Con un po' di ECCITAZIONE per le mille imprese delle ultime ore mi appresto a trascorrere la notte in stazione, sperando che non riservi altre grosse sorprese, in quanto già (quasi) SAZIO delle emozioni vissute oggi..
sei INCREDIBILE
Ah ah è stata una lunga giornata ricca di emozioni...!