"Alcune semplici verità"


.


Quando leggo introduzioni come questa penso che ci sia ancora speranza per il sistema universitario italiano..

"Facendo gli esercizi si capisce la teoria, si mette in evidenza cio che si ` credeva di aver capito, si fissano le nozioni, si impara come utilizzarle. Un proverbio dice che tra il dire ed il fare c’`e di mezzo il mare. Questo proverbio si tocca con mano facendo gli esercizi. Le nozioni apprese a lezione o da un libro sembrano chiare ma al momento di metterle in pratica sono ... appelli o sessioni d’esame che passano! 
Da qui discende che teoria e problemi non devono essere separati nello studio di una materia, e tanto meno i problemi devono essere affrontati senza aver prima studiato la corrispondente teoria. Qualunque procedimento diverso si risolve in una devastante perdita di tempo, spreco di fatica e, fatto non trascurabile, porta all’oblio di tutto: formule, procedimenti e concetti, nel giro di poche settimane. Lo studio ideale consiste delle seguenti fasi: posizione di alcuni problemi, studio della teoria corrispondente ed infine risoluzione dei problemi mediante la teoria appresa.
Uno dei peccati capitali dell’insegnamento sta nello spiegare una teoria senza aver prima dato alcuni esempi di problemi che potranno essere risolti. E’ bene partire facendo un elenco di esempi, facendosi molte domande, creando la necessita di una teoria. Quello di iniziare una esposizione con la classica parola "Consideriamo..." è altamente sconsigliabile. E’ bene dare una panoramica delle problematiche, esaminare una serie di esempi, stuzzicare la curiosità dell’allievo mostrandogli dove si vuole arrivare, quello che si sara in grado di fare a fine corso, `mostrando immagini o fotografie o oggetti sui quali ci si pongono domande."


Fonte: http://www.dicar.units.it/mdp/tonti/ConsigliMeccanicaRazionale.pdf

Your Reply