Archive for September 2020

"Tonis Lust" - Bergseeschijen (CH)


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Grande arrampicata ieri su "Tonis Lust", una via davvero fantastica: abbastanza lunga, non impossibile ma mai banale e su un granito eccezionale. Due ore dal parcheggio all'attacco, per poi iniziare una successione di tiri bellissimi.

Tra i diversi report in internet i gradi variano molto, in particolare se confrontati con "Dreams of Switzerland" (una bella collezione di vie in Svizzera). Cosi' anche io propongo la mia gradazione, basata ovviamente sulla mia personale esperienza:

  1. Le difficoltà iniziano già al primo tiro, con passi di aderenza abbastanza delicati e protezioni non vicinissime, direi 6a+
  2. Ora leggermente piu' semplice, ma comunque tanta aderenza e diversi metri tra le protezioni (quasi mai integrabili). 6a
  3. Piu' semplice, ma comunque non banale (5b)
  4. Decisamente piu' semplice, ricordarsi di piegare a destra (su sfasciumi) per raggiungere la sosta poco piu' in alt0
  5. Fantastico tiro con bellissimi movimenti (6a)
  6. Altro tiro bellissimo, simile al precedente
  7. Si giunge cosi' al "passo" speciale della via, che ci richiede di "scendere" dall'enorme lama e spostarci sulla parete sottostante. Guardando giù' dalla sosta ci si rende conto di quanto si è in alto! Qualche relazione dice di usare un cordone (su fix) per scendere in A0, ma in realtà basta fare due passi indietro (rispetto alla sosta) sul filo di cresta e cercare buoni appigli sul muro strapiombante, poi con un movimento unico (6b) si "ruota" e ci si ritrova sotto la lama, per poi scendere a terra rapidamente. Un passo bellissimo e molto originale, nonché perfettamente protetto, almeno per il primo. Per semplificare la vita al secondo consiglio di rinviare il fix sotto alla lama, in modo che anche il nostro compagno sia ben protetto. Dopo "il passo" salire sulla parete adiacente (5c).
  8.  Continuare a salire dritti con arrampicata sempre bellissima (5b)
  9. Ora piu' facile, sul filo di cresta (5a)
  10. Ancora su cresta e grandi blocchi, fino a pochi metri dalla croce (5a).

Note:
  • Tanti tiri entusiasmanti, con movimenti splendidi
  • Tutte le soste (a fix) sono attrezzate con anello di calata, anche se dopo "il passo" potrebbe essere complicato effettuare doppie
  • Protezioni distanti e totalmente assenti sulle parti più' facili; non sempre possible integrare (specialmente nella prima metà). Necessaria una certa fiducia nell'aderenza, come si può' capire bene già dal primo tiro.
Per la discesa, seguire i segni bianco-blu (dall'altra parte della cresta) e quindi scendere la lunga pietraia fino a ritornare sui propri passi ed infine all'auto (2+ ore).

Piantonetto


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Due giorni insieme a Giuseppe e Stefano nel vallone di Piantonetto, su ottimo Gneiss che ci concede splendidi pass tra forza e aderenza.

Iniziamo con "La Rossa di Sera Soft", via sportiva che si raggiunge abbastanza velocemente dal rifugio. La via attacca con un 6b che richiede equilibrio e aderenza (passo di 6c). Seguono poi tiri leggermente piu' semplici, fino al penultimo tiro, di nuovo 6b, e di nuovo severo (passo di 6c).

La stessa sera, prima di cena, ci concediamo "Testa Rossa", breve via sportiva decisamente piu' semplice (nonostante sia gradata in modo simile), e di cui consiglio in modo particolare l'ultimo tiro (che sale la "testa rossa", appunto).

Ceniamo nel bel rifugio dall'atmosfera calda ed accogliente, stappiamo una bottiglia per questo compleanno un po' isolato e distante (ai tempi del Corona) e ci prepariamo per il giorno dopo.

Partiamo presto per la "Mellano-Perego" sul Becco di Valsoera, 380 metri di via che richiedono impegno già per l'avvicinamento lungo e ripido. Sulla nostra guida la via è decisamente sotto-gradata (peraltro con scala francese, nonostante sia prevalentemente trad. con fix quasi solo nelle soste), e ci rendiamo conto ben preso che richiede molto impegno e tenacia. 


Tiro-per-tiro:

  1. Facili rampe (III+) fino alla sosta (che si intravede già dalla partenza), alla base di un muro chiaro.
  2. Pochi metri a sinistra, poi salire ed incrociare 1 spit ed 1 chiodo. IV-V
  3. Facile e corto, la sosta successiva si intravede già. III-IV
  4. Tiro lungo e difficile da leggere, almeno per noi. Giuseppe sale e poi gira leggermente a sinistra, fino ad arrivare ad una sosta (spit e chiodo) che non ci sembra essere quella giusta. Anche le difficoltà affrontate sono decisamente piu' alte del previsto (V+).
  5. Stefano apre ora. Dapprima facile, poi una sequenza di diedri/muri decisamente impegnativi e da proteggere (VI+).
  6. Tiro quasi completamente in artificiale (A0, molti chiodi) per superare placche molto lisce e lunghe.
  7. Bellissimo diedro iniziale (VI), poi placca articolata e fessura, molto bello.
  8. Lungo e bel diedro, non troppo difficile (V+), con traverso finale a destra per arrivare in sosta.
  9. Ora conduco io sul bellissimo diedro (V+)
  10. Tiro lungo ed articolato che risale il diedro (V+) fino al tetto, da cui si esce a destra (nonostante un chiodo a sinistra, fuorviante) verso il filo di spigolo (VI). Attenzione agli attriti della corda.. che nel mio caso sono stati.. importanti..!
  11. Superare lo spigolo, salire ancora un po' e proseguire brevemente in cresta fino alla sosta da cui poi ci si cala.


Rientro: diverse doppie lungo la parate accanto, di solito lungo la via "Nel corso del tempo" (noi probabilmente ci siamo calati dall'altra parte.. complicandoci un po' la vita..). E poi si ripete il lungo percorso fino al rifugio..