Tren.. Italia


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L’Italia è sempre l’Italia. O meglio Tren-talia è sempre Tren-italia.
Il rientro a casa non è mai brusco, anzi direi piuttosto che è una lenta agonia mentre il treno dopo il confine accumula minuti di ritardo, e procede lentemante verso la stazione dove la coincidenza prenotata mesi fa sta per partire, senza preoccuparsi di aspettare il treno da Zurigo. I 30 minuti di ritardo il venerdì sera ormai sono scontati, anche se certamente è curioso che la tratta Milano-Zurigo sia sempre in orario, mentre il ritorno no..

Comunque i disservizi oltre il confine (in Italia) sono notevoli, soprattutto la domenica in partenza da Brescia. Il treno è quasi sempre affollatissimo, così pieno che qualcuno non riesce a salire, e chi sale sa che viaggerà per un’ora in piedi.

Quando poi si compra un biglietto (low-cost) per il frecciabianca si è perfino costretti a non utilizzarlo e a prendere di nuovo il regionale, perchè il treno “veloce” ha già 15 minuti di ritardo prima di arrivare a Brescia, e certamente farebbe saltare la coincidenza da Milano.
Anche le macchinette automatiche ogni tanto lasciano a piedi, ma complessivamente forse i servizi “tecnologici” (macchinette, sito web, app per l’iphone) sono l’unico elemento davvero positivo (o almeno accettabile) del nostro sistema di trasporto ferroviario.


E che la smettano di parlare di “Trenord”, di nuove compagnie, di nuovi servizi. Belle parole per cercare di giustificare uno spreco di soldi senza paragoni. Ancora una volta, privatizziamo completamente il servizio. Concorrenza. Operatori stranieri. Efficienza.

Comunque a breve lanceremo (associazione SanaMente) un questionario di valutazione del servizio, quindi state pronti a dire la vostra.

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