Archive for August 2012

Bici e treno verso la Sardegna


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Sono in viaggio verso Olbia dove mi attende una settimana da "logista" (e cuoco) in una scuola di vela.. Il piano è treno fino a Genova, traghetto e poi bici da Olbia a Portopollo, dove è situata la base nautica. La tratta Brescia-Milano è andata bene ed ho perfino trovato lo spazio per la bici sul treno, mentre sul treno per Genova a quanto pare ci sono delle difficoltà.. Nonostante l'ultima carrozza abbia un bel cartello con il simbolo della bici e nonostante dentro abbia uno scomparto perfetto per il mio mezzo il capotreno dice che "questo treno non porta bici". Inutili i miei gentili tentativi di fargli capire che la mia bici calzerebbe a pennello nell'apposito scomparto, così (sempre con diplomazia) ottengo un altro angolino di treno..

"Ultimo lamento.."


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"Questo è il mio secondo anno di università e, anche se dispiace doverlo ammettere, già sento la mia curiosità e fantasia morire lentamente e inesorabilmenteSperavo, anzi ero quasi convinto, che l'università fosse punto di riferimento per chi volesse costruire qualcosa per il proprio futuro, in realtà sta diventando il punto di riferimento per chi del suo futuro ha paura; per chi preferisce non pensarci galleggiando a tempo indeterminato e pensando che un titolo scritto su un pezzo di carta possa, come per magia, farlo diventare pronto ad affrontare quelle responsabilità da cui era scappato.
Mi chiedo poi a cosa serva fare dieci, dodici esami all'anno. Darò io una breve risposta. Significa concentrare la propria attenzione sul passare in fretta gli esami non preoccupandosi se si è realmente assimilato quanto studiato. Significa non poter approfondire nulla, studiando solo lo stretto indispensabile. Significa bere concetti senza poter dare ad essi una forma; senza cioè avere la possibilità di creare attorno ad un concetto un proprio ragionamento. E’ questo il punto su cui vorrei soffermarmi.
Prima ho parlato di fantasia e curiosità perché, forse un po' ingenuamente, pensavo che essere ingegnere volesse dire ricercare sempre il perché delle cose, trovare soluzioni a qualsiasi problema a partire dal ragionamento. Questo sistema di studio mi impedisce di essere curioso sopprimendo la mia voglia di ragionare obbligandomi a cadere in una sterile, inutile e soporifera forma di tecnicismo. Questa non è ingegneria e inviterei chi di dovere ad avere il coraggio di dare un nuovo nome alla facoltà: Istituto Tecnico Superiore. [...]
Chiedo agli studenti di essere più maturi perché capiscano che se sono qui è perché hanno fatto un investimento su se stessi. Chiedo ai professori di abituarsi a spingere i propri studenti a ragionare e a chiedersi il perché delle cose. Chiedo, sempre ai professori, di cercare di imprimere nello studente l’amore e la passione per la conoscenza. Cercate di costruire delle persone non degli automi. Avete la fortuna di poter insegnare che è il mestiere più importante: non dimenticatevelo."


Lettera di un bravo studente di ingegneria navale
(trovata per caso nel web)

The window


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Thanks to Somesh

Problems and solutions..


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The Difference between FOCUSING on PROBLEMS and FOCUSING on SOLUTIONS


Case # 1

When NASA began the launch of astronauts into space, they found out that the pens would not work at zero gravity (ink will not flow down to the writing surface).

Solution # 1
To solve this problem, it took them one decade and $12 million. They developed a pen that worked at zero gravity, upside down, underwater, in practically any surface including crystal and in a temperature range from below freezing to over 300 degrees Celsius.

Solution # 2
And what did the Russians do...? They used a pencil.


Case # 2

One of the most memorable case studies on Japanese management was the case of the empty soapbox, which happened in one of Japan 's biggest cosmetics companies. The company received a complaint that a consumer had bought a soapbox that was empty. Immediately the authorities isolated the problem to the assembly Line, which transported all the packaged boxes of soap to the delivery department. For some reason, one soapbox went through the assembly line empty. 
Management asked its engineers to solve the problem.

Solution # 1
Post-haste, the engineers worked hard to devise an X-ray machine with high-resolution monitors manned by two people to watch all the soapboxes that passed through the line to make sure they were not empty. No doubt, they worked hard and they worked fast but they spent a whoopee amount to do so.

Solution # 2
But when a rank-and-file employee in a small company was posed with the same problem, he did not get into complications of X-rays, etc., but instead came out with another solution. He bought a strong industrial electric fan and pointed it at the assembly line. He switched the fan on, and as each soapbox passed the fan, it simply blew the empty boxes out of the line.

Moral
  • Always look for simple solutions.
  • Devise the simplest possible solution that solves the problems.
  • Always focus on solutions and not on problems!

Thanks to Somesh

Rifugio Denza e sguardo al ghiacciaio


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Metà Agosto è il periodo perfetto per un giretto al rifugio Denza  ed uno sguardo al panorama.. così partiamo (coppia padre-figlio + Davide) e dopo un'infinita strada sterrata (piuttosto strettina, direi) arriviamo al parcheggio ex Forte Pozzi Alti, da cui parte la rapidissima mulattiera che conduce al rifugio. Qui assistiamo ad interessanti operazioni  di "costruzioni aeree o quasi", che ci intrattengono per un po':


Poi mi stacco dal gruppo e faccio un giretto ai piedi del ghiacciaio Presanella.. anzi, ai piedi di quello che un tempo forse è stato un ghiacciaio.. oggi ne rimangono poche lacrime che piangono ingenti quantità di acqua e che presto, forse, scompariranno del tutto. 


Non so come fosse la situazione 20 o 30 anni fa, ma posso quasi scommettere che tra altrettanti anni passeggerò su queste cime senza nemmeno preoccuparmi di portare i ramponi.. Ci sarebbero tante cose da dire sullo scioglimento dei ghiacci, ma rimando ad altri post.. di fatto è un peccato, una tipologia di ambiente che stiamo perdendo.


Un po' scioccato per il poco ghiaccio visto a 3000 metri proseguo verso il Denza e con gli altri ripartiamo per il passo dei Pozzi e scendiamo nella valle (in compagnia di qualche masso che si stacca appena prima del nostro passaggio) fino al parcheggio.