Come succede sempre, anche questa volta il tempo è volato.
Ricordo come se fosse ieri la prima parte di questo post, dove parlavo del
viaggio in Islanda, dei pochi giorni prima della partenza per l’Australia e
delle attese e aspettative connesse alla nuova esperienza. E tutto è successo
così in fretta che a stento sono riuscito a raccontarlo nei pochi articoli
pubblicati qui.
Più volte mi sono reso conto di essere capitato in
un’azienda eccezionale, dove ho avuto la fortuna di svolgere un’internship che
non avrei potuto immaginare migliore. VastSolar è una piccola azienda nel campo
dell’energia solare a concentrazione che sta spingendo per sviluppare e
commercializzare una tecnologia fortemente caratterizzata da elementi unici,
come il design della maggior parte dei componenti e del ciclo di trasmissione
del calore. E questo contesto così particolare fa sì che tutti facciano tutto,
dal lavoro meramente “meccanico” di assemblaggio/riparazione di componenti, a
disegni tecnici, analisi e simulazioni, modelli, diagrammi di processo, sistemi
di controllo.. Negli ultimi mesi ho lavorato su così tanti progetti diversi che
quasi non li ricordo neppure tutti, ho visto realizzate idee completamente mie
(dall’idea al progetto esecutivo) e più volte ho “toccato con mano” il prodotto
finale. Mi sono confrontato con tanti ragazzi come me e con ingegneri esperti e
competenti con anni di esperienza alle spalle in grandi aziende. Ho visto più
volte il “capo” in azione al momento di grandi ordini di materiale o di
importanti decisioni, ed ho visto la tensione e l’adrenalina nel momento in cui
venivano decisi importanti finanziamenti per la nostra azienda. Ho vissuto in
un’azienda che è partita dal nulla un paio di anni fa, ha costruito un modello
di centrale basato sulle brillanti intuizioni del CTO e ha realizzato un
prototipo nel giro di pochi mesi. La nostra tecnologia e la forte competitività
ci ha consentito di ottenere fondi per proseguire verso la fase
pre-commerciale, che stiamo ora sviluppando. La costante spinta
all’innovazione, al contenimento dei costi e all’ottimizzazione del design
hanno caratterizzato costantemente il lavoro negli ultimi mesi, mente non è mai
mancata l’applicazione concreta “nel campo” delle idee più diverse, tra cui
l’assemblaggio di un’intera fabbrica per la produzione di polistirolo.. così al
tavolo si parlava talvolta di analisi fluidodinamiche, modelli, equazioni e
simulazioni, e talvolta di gru, container, catene e di come spostare ed
assemblare i componenti della nostra fabbrica.
Difficile riassumere tutto ciò che ho imparato negli ultimi
9 mesi in VastSolar. Tanto dal punto di vista “tecnico”, come era immaginabile,
ma altrettanto in altri campi anche grazie ai tanti momenti di confronti con il
capo sulle tecniche di acquisto, sulle soluzioni per semplificare la
realizzazione dei componenti, sui possibili problemi ancora irrisolti per i
quali il confronto è ancora in corso. E il bello di questa azienda è che l’idea
si discute, si disegna, si studia e poi si realizza. E si guarda il prodotto
finito, lo si testa, se ne valuta l’aspetto pratico, se è facile da ricreare,
da maneggiare, da assemblare. Un approccio davvero completo.
VastSolar ha indubbiamente lasciato il segno, anche grazie
ai legami di amicizia che ci hanno sempre fatto vivere e lavorare insieme con
entusiasmo e spirito collaborativo. Indubbiamente un’internship eccezionale, ed
un’esperienza forse insostituibile.
I weekend sono trascorsi tranquilli, spesso a Forbes tra qualche gita fuori porta, un po’ di sci nautico, squash e qualche altra attività
organizzata nella piccola città. A poco a poco siamo entrati in contatto con la
comunità locale, abbiamo conosciuto qualche ragazzo (e qualche ragazza!) del
posto e abbiamo imparato ad apprezzare la vita tranquilla e rilassata in stile
country.. e finalmente ho guidato un trattore (la famiglia di Claudia mi ha
messo al lavoro.. sul serio!).
Concludo la seconda parte della mia lunga estate tornando a Sydney,
dove l’inverno ormai si avvicina. Le giornate sono un po’ più corte e più
fresce di quando sono arrivato, ma il clima gioioso della città non finisce mai
di stupirmi.
Trascorro un tranquillo weekend con Claudia e lunedì mattina
decollo sull’oceano, verso un cielo sereno e soleggiato come quello di
Settembre, quando atterravo alle prime luci del giorno.