E fu cosi' che lo scorso weekend io, Marco e Lewis partimmo per la Via Alta Verzasca, con l'idea di fare qualche giorno di trekking in quota. Partiamo da Zurigo (Marco da BS) e ci incontriamo a Locarno, parcheggiamo in val Verzasca (30 CHF per 1 settimana) e ci incamminiamo. Sotto un caldo sole raggiungiamo la capanna Barone, dove mangiamo e ci riposiamo brevemente prima di iniziare l'Alta Via vera e propria.
La prima tappa, fino alla capanna Cognora, è tutto sommato scorrevole e semplice, sempre in costa. Arriviamo al bivacco - che piu' che altro è un hotel non gestito (con tanto di doccia calda..) - e con calma cuciniamo.
Domenica mattina piove, cosi' posticipiamo la partenza un po'. Verso le 9.30 lasciamo l'hotel/bivacco ed iniziamo a risalire la montagna puntando alla cresta sopra di noi. Dopo circa 1.5 h di cammino ci ritroviamo su una bella pietraia, io in testa, 50 metri dietro di me Lewis e un po' sotto Marco. Improvvisamente sentiamo l'inconfondibile rumore di grosse pietre che cadono ed alziamo la testa. Dopo un istante dalla parete sopra di noi vediamo arrivare una cascata di rocce che non ci lascia neanche il tempo di urlare. Senza pensare, ognuno agisce d'istinto. Io corro (cioè balzo tra i sassi) in avanti, con la schiena rivolta alle pietre che stanno cadendo, sentendomi come in una roulette russa. Cammino rapido pensando soltanto che se per una sfortunata coincidenza mi troverò' sulla traiettoria di uno di quei grossi sassi d'un tratto sarò' sbalzato via senza neanche accorgermene. Corro e spero.
Poco dopo sento il rumore svanire e mi rendo conto che ormai le pietre hanno trovato la loro strada. Sento Marco urlare e d'istinto sono contento di sentire la sua voce, capisco che c'è ancora. Mi giro e vedo anche Lewis, fortunatamente illeso. Aspettiamo un attimo e raggiungiamo Marco, il quale nello scappare dalla frana è rimasto incastrato e si è infortunato al ginocchio. Ancora preoccupati e tesi per quanto appena successo, ci incamminiamo verso valle a passo molto lento, aiutando Marco a non caricare la gamba ferita. E cosi' scendiamo per 1700 metri per poi rientrare verso casa.
Ci ha schivati. Abbiamo solo avuto fortuna.