Non esattamente ciò che ti aspetti quando frequenti un corso
di ingegneria che nulla ha a che fare con l’aspetto “bio” o la medicina in generale,
ma per una serie di “coincidenze” mi sono trovato nel più importante centro
europeo di chirurgia cardiaca. Il laboratorio in cui lavoro (in università) sta
infatti partecipando ad un’iniziativa per realizzare un cuore artificiale, che
nel nostro caso funzionerà in modo del tutto particolare ed originale (di cui
non posso parlare troppo..).
E poiché stiamo progettando (e costruendo) un cuore siamo in
contatto con le persone che di questo si occupano tutti i giorni, e così mi
sono trovato di fronte ai più importanti cardiochirurghi del mondo che
presentavano lo stato dell’arte ed i possibili sviluppi (in tedesco, tra l’altro).
Già l’essere capitato in questo ospedale è stata per me
quasi una sorpresa, ma non potete immaginare la mia espressione quando siamo
entrati nello spogliatoio, ci siamo svestiti per indossare il camice verde, ci
siamo lavati braccia e mani, abbiamo preso mascherina e cuffia per i capelli ed
infine.. siamo entrati in sala operatoria. Nel giro di pochi secondi mi sono
trovato a 50 cm da un cuore, vivo, in vista, che batteva continuamente. Il paziente
era completamente coperto, rimaneva giusto lo spazio per poter lavorare sul
cuore, dove i chirurghi hanno installato una pompa ventricolare che
supporta/sostituisce il cuore nel suo normale funzionamento. E in tutto il
tempo il cuore non ha mai smesso di battere!
Abbiamo assistito a tutto l’intervento, in particolare alla
parte cruciale di installazione della pompa, che chiaramente deve essere
collegata da una parte all'aorta e dall'altra al ventricolo del cuore. La sala
operatoria sembrava addirittura predisposta per le visite, con tanto di
sgabello per portarsi esattamente al di sopra del cuore e dei chirurghi, per
avere una perfetta visione dall'alto. Chiaramente sono stati minuti di forte
impatto, nonostante il clima assolutamente rilassato di tutto il personale,
chirurghi per primi. Chiaramente per loro la professionalità e l’esperienza
riducono la componente di “straordinarietà” quasi del tutto, ma per un semplice
spettatore come me è stato assolutamente .. incredibile.
Chiaramente vedendo “dal vivo” (in tutti i sensi..) come il
cuore artificiale viene installato si capisce quali sono gli spazi, le procedure,
le difficoltà, le caratteristiche che questo strumento deve avere. Poche ore mi
hanno permesso di acquisire più informazioni di tanti giorni spesi su libri,
oltre al fatto che il contatto diretto con il problema lo rende sempre più
chiaro e più delineato. Il centro di Berlino tra l’altro mi è sembrato un
ospedale estremamente avanzato ed attrezzato, certamente all'altezza della sua
fama (agli occhi di un inesperto come me).
Esperienze come queste dovrebbero essere alla base della
vita degli studenti (magari nei rispettivi campi di studio..), ed invece troppe
volte spendiamo ore a cercare di immaginare concetti e problemi, quando il
contatto diretto con la realtà ci aprirebbe gli occhi in un attimo dandoci
incredibili stimoli.