Archive for February 2015

A cuore aperto


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Non esattamente ciò che ti aspetti quando frequenti un corso di ingegneria che nulla ha a che fare con l’aspetto “bio” o la medicina in generale, ma per una serie di “coincidenze” mi sono trovato nel più importante centro europeo di chirurgia cardiaca. Il laboratorio in cui lavoro (in università) sta infatti partecipando ad un’iniziativa per realizzare un cuore artificiale, che nel nostro caso funzionerà in modo del tutto particolare ed originale (di cui non posso parlare troppo..). 

E poiché stiamo progettando (e costruendo) un cuore siamo in contatto con le persone che di questo si occupano tutti i giorni, e così mi sono trovato di fronte ai più importanti cardiochirurghi del mondo che presentavano lo stato dell’arte ed i possibili sviluppi (in tedesco, tra l’altro).

Già l’essere capitato in questo ospedale è stata per me quasi una sorpresa, ma non potete immaginare la mia espressione quando siamo entrati nello spogliatoio, ci siamo svestiti per indossare il camice verde, ci siamo lavati braccia e mani, abbiamo preso mascherina e cuffia per i capelli ed infine.. siamo entrati in sala operatoria. Nel giro di pochi secondi mi sono trovato a 50 cm da un cuore, vivo, in vista, che batteva continuamente. Il paziente era completamente coperto, rimaneva giusto lo spazio per poter lavorare sul cuore, dove i chirurghi hanno installato una pompa ventricolare che supporta/sostituisce il cuore nel suo normale funzionamento. E in tutto il tempo il cuore non ha mai smesso di battere!

Abbiamo assistito a tutto l’intervento, in particolare alla parte cruciale di installazione della pompa, che chiaramente deve essere collegata da una parte all'aorta e dall'altra al ventricolo del cuore. La sala operatoria sembrava addirittura predisposta per le visite, con tanto di sgabello per portarsi esattamente al di sopra del cuore e dei chirurghi, per avere una perfetta visione dall'alto. Chiaramente sono stati minuti di forte impatto, nonostante il clima assolutamente rilassato di tutto il personale, chirurghi per primi. Chiaramente per loro la professionalità e l’esperienza riducono la componente di “straordinarietà” quasi del tutto, ma per un semplice spettatore come me è stato assolutamente .. incredibile.

Chiaramente vedendo “dal vivo” (in tutti i sensi..) come il cuore artificiale viene installato si capisce quali sono gli spazi, le procedure, le difficoltà, le caratteristiche che questo strumento deve avere. Poche ore mi hanno permesso di acquisire più informazioni di tanti giorni spesi su libri, oltre al fatto che il contatto diretto con il problema lo rende sempre più chiaro e più delineato. Il centro di Berlino tra l’altro mi è sembrato un ospedale estremamente avanzato ed attrezzato, certamente all'altezza della sua fama (agli occhi di un inesperto come me).

Esperienze come queste dovrebbero essere alla base della vita degli studenti (magari nei rispettivi campi di studio..), ed invece troppe volte spendiamo ore a cercare di immaginare concetti e problemi, quando il contatto diretto con la realtà ci aprirebbe gli occhi in un attimo dandoci incredibili stimoli.