Archive for April 2014

Flying


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Qualche giorno di (meritata) vacanza dopo settimane di duro lavoro.. ormai i lavori per la nostra prossima "centrale" stanno per iniziare, parliamo ormai di rilievi GPS e posizionamento dei primi supporti.. diversi componenti sono già in viaggio verso l'Australia, tra poco costruiremo la fabbrica dove assembleremo gli "specchi" e diversi altri componenti sono in lavorazione in Cina.. Continuano i disegni CAD, le simulazioni, i dimensionamenti di tubi e valvole.. e tra l'altro qualche giorno fa ho presentato il mio primo "disegno ufficiale" di un supporto ideato e progettato da me, che sta per essere costruito da un'azienda del posto.. nulla di speciale, anche se quando si tratta di costruire qualcosa "per davvero" tutto diventa più complesso e si procede con i piedi di piombo.. ora spero solo che il mio supporto svolga la funzione per cui l'ho progettato e si comporti esattamente come previsto dalle mie simulazioni ed elementi finiti...

Ma ora sono in vacanza, finalmente! Una decina di giorni dal venerdì prima di Pasqua alla domenica successiva. E quale occasione migliore per spostarmi a Manilla con un collega ed immergermi nel mondo del volo libero! Il mio amico è un pilota e vola autonomamente, io nel frattempo guardo, ammiro, sogno e un po' mi dispero perché non posso ancora fare il corso e diventare pilota.. essendo cittadino Italiano infatti se facessi il corso qui in Italia non sarebbe riconosciuto (sempre cara mi fu questa amata burocrazia), così ho deciso di aspettare fino al rientro..

Non ho perso l'occasione però per fare un volo in tandem oggi, e come previsto è stato proprio magnifico.. dal decollo, che avviene quasi in modo inaspettato (la vela semplicemente ti solleva dal suolo), al volo lungo la cresta, col vento che spinge in alto e fa guadagnare quota in pochi secondi.. e poi lo stupore di trovarsi dentro ad una corrente termica, guadagnando metri ogni secondo accompagnati dal "bip bip" del variometro che segnala l'ascensione.. La vela risponde lentamente ai comandi, lo "scarroccio" è notevole anche se comunque si controlla abbastanza bene.. Voliamo per quasi un'ora e poi dolcemente scendiamo al suolo ed atterriamo in un attimo nello stesso posto in cui siamo partiti.

Il volo in tandem non poteva che confermare (e rinforzare) la mia voglia di volare in autonomia, ormai è il mio goal per la prossima estate e sicuramente un'attività che porterò avanti per un po' (almeno spero).. ma in questi giorni ho riscoperto anche il fascino del deltaplano, che per qualche ignota ragione ho sempre un po' "snobbato".. nonostante l'attrezzatura sia pesante, ingombrante, trasportabile solo in auto e costosa, devo dire che.. quando ho visto decollare e volare alcuni piloti in deltaplano ho avuto i brividi, in un misto di paura (attaccati ad una vela rigida?) ed euforia.. e vederli ondeggiare nel cielo e sfrecciare rapidi da un punto all'altro mi ha semplicemente fatto innamorare di questa disciplina, che per ora rimane solo un progetto a lunga scadenza, ma che un giorno sicuramente concretizzerò (il motivo principale è che il parapendio è trasportabile a piedi ed in bicicletta, e per i prossimi anni voglio avere questa libertà di spostamento).

Ancora qualche giorno in questa oasi di piloti, dove in ogni momento si parla di meteo, lift, vele, distanze.. domenica rientrerò nella "magica" Forbes, dove mi aspetta tanto lavoro, qualche canguro e molto altro.

Lo sguardo del matematico


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L’artista, il musicista e il poeta percepiscono le meraviglie del mondo attorno a sé, raffigurandole e trasfigurandole nelle loro opere. Osservano i variopinti colori dei fiori nei prati, riproducendoli in tele realiste o impressioniste. Ascoltano i gorgheggianti canti degli uccelli, riverberandoli in composizioni pastorali. Guardano oltre una siepe, fingendosi sovrumani silenzi e profondissima quiete. Osservano la danza della graziosa e silenziosa Luna, domandandosi che ci fa in cielo. 

I loro sensi raffinati e le loro sensibilità affinate li candidano ad essere l’avanguardia emotiva di tutti noi, più poveri di spirito, che li eleggiamo a interpreti spirituali dell’umanità. Le loro tele sono esposte nei musei, le loro musiche risuonano nelle sale di concerto, i loro versi sono recitati sui palcoscenici e citati nelle conversazioni. I loro nomi, le loro vite e le loro opere costituiscono la storia della Cultura Universale, e saturano le biblioteche, le librerie e gli spazi culturali dei giornali, delle radio e delle televisioni. 

The rest is dross, “il resto è scoria”, cantava uno dei loro massimi interpreti. Eppure, ci sono molte più cose in cielo e in terra di quante se ne sognino la poesia, la musica e l’arte. Queste cose non sono percepibili con i sensi e la sensibilità dell’umanesimo, e richiedono l’affinamento di un pensiero e di un linguaggio tanto raffinati, che “intender non li può chi non li prova”. Ne ebbe sentore lo stesso Dante, che arrivato al cospetto di Dio fu costretto a deporre le proprie penne, e a dichiarare il venir meno della propria pur alta fantasia. 

E’ proprio quando si passa dalle opere del creato ai pensieri di un metaforico Creatore, che l’umanesimo finisce e inizia la matematica. Ma rispetto all’artista, al musicista o al poeta, il matematico va oltre, e non altrove. E la sua visione del mondo non sottrae bellezza alla descrizione dell’umanista, ma gliene aggiunge. Perché la bellezza c’è a tutti i livelli della Natura, dal microcosmo al macrocosmo: non solo al livello antropico, al quale siamo tutti abituati e allertati, ma che rimane marginale e secondario rispetto al tutto. 

Ad esempio, quando il matematico osserva un fiore, dietro al numero dei suoi petali nota la successione di Fibonacci e la proporzione aurea alla quale essa tende. Dietro ai suoi colori, riconosce le lunghezze e le frequenze di velocissime onde luminose. Dietro alle infinite gradazioni della tavolozza della Natura o del pittore, isola le tre lunghezze corrispondenti ai tre colori fondamentali intercettati dai tre tipi di coni della retina dei nostri occhi. Dietro alla “luce visibile”, identifica la piccola finestra aperta dalla nostra vista sullo spettro elettromagnetico, e ne riconosce molte altre aperte dalla scienza del Novecento, dalle onde radio alle microonde ai raggi X. 

E poi, quando il matematico ascolta il canto di un uccello, dietro alla sua altezza e al suo volume riconosce la lunghezza e l’ampiezza di più lente onde sonore. Dietro al suo timbro, isola i suoni puri delle componenti armoniche, esattamente come fa l’orecchio attraverso la complessa struttura del timpano. E condensando le informazioni di ciascuna armonica in tre soli numeri, corrispondenti alla lunghezza, l’ampiezza e la fase della rispettiva onda, può approssimare le caratteristiche di ciascun suono mediante liste di terne di numeri, che vengono scritte digitalmente nei compact disk e rilette acusticamente dai lettori CD. 

E ancora, quando il matematico guarda agli andirivieni palesemente errabondi della Luna e dei pianeti, vi scorge l’effetto della regolarità nascosta di moti di cerchi su cerchi su cerchi. E descrive la sovrapposizione di questi moti nello stesso modo in cui descrive la sovrapposizione delle armoniche dei suoni, scoprendo e confermando il potere unificatore del linguaggio astratto delle formule.

Naturalmente, questi non sono che esempi dello sguardo del matematico sul mondo, che si estende a ogni branca del sapere, da quelle frequentate dal pittore, dal musicista o dal poeta, a quelle praticate dal teologo, dal filosofo e dal politico. L’intera scolastica, ad esempio, fu un tentativo di affrontare il discorso su Dio dal punto di vista razionale della logica. La filosofia moderna iniziò con un Discorso sul metodo, che identificava appunto nella matematica il modello da seguire per fare discorsi chiari e distinti. E la politica alta, purificata dai bassi interessi, si affida a numeri, curve e teoremi per risolvere problemi che vanno dalle leggi elettorali alle scelte decisionali.