Tra un impegno e l’altro ho faticato a scrivere sul blog negli ultimi mesi, a parte qualche post sporadico come il video sul mitico Tom che non potete perdervi (è qui sotto) e un paio di altri articoli “rebloggati”, quindi penso sia giunta l’ora di raccontare i recenti avvenimenti e spiegare così anche il titolo di questo post.
Il secondo semestre all’ETH è stato super busy, più o meno come il primo. Ho seguito qualche corso in meno ma ho aggiunto al piano di studi un “progetto semestrale”, che ha invaso ogni frazione del mio tempo, in università e a casa (e anche sul treno), ma che al tempo stesso mi ha dato qualche soddisfazione (beh, essendo parte di progetto dell’IBM..).
A giugno ho dato qualche esame e ho svolto un breve lavoro per un’azienda di consulenza (Svizzera), poi ho dato una mano al campo di competenza di canoa ed esplorazione fluviale (Quinzano) e al campo di pioneristica (Piazzole), dove ho ritrovato i colori, le emozioni e la grande gioia che le esperienze scout sanno far vivere così intensamente. Nel frattempo ho lavorato per un po’ di ore anche nella casa di Brescia, principalmente scrostando e pitturando muri, e fino a fine Luglio non ho avuto molto tempo libero.
L’ultima settimana di Luglio ho finalmente trascorso qualche giorno in montagna con Carolina e ho “sgranchito” un po’ le gambe (primo giorno: Temù – Cané – Val Grande – Vezza). Franci, Monica e Mazza ci hanno raggiunto presto ed insieme abbiamo camminato un po’ tra le montagne “a me sì tanto care”. Domenica 28 Luglio io e Carolina abbiamo fatto tappa all’arena di Verona per assistere ad un’ottima “Aida” rappresentata con coreografie originali e molto curate.
Pochi giorni (anzi.. poche ore) di pausa e subito siamo ripartiti per Salina, che abbiamo raggiunto dopo un giorno di autostrada ed una notte di traghetto (ah che scelta l’auto..). Calda ed accogliente, rustica e vivace, soleggiata e sempre bella, Salina mi piace in particolare se vissuta in compagnia (e quest’anno eravamo una decina, tra amici e amici di amici..). Immancabili le granite di Alfredo, la panna di Alfredo e il “pane cunzato” di Alfredo. Immancabile Alfredo, insomma. Oltre a tanto sole (cocente), tante ore di mare, qualche sessione di pesca in apnea (quanto mi è piaciuta!) e un po’ di allenamento serale di corsa, non è mancata neppure un’uscita con il gommone noleggiato ed una visita a Lipari (meravigliosa). Il giorno di gommone in realtà non è stato particolarmente tranquillo.. diciamo che si sono sommati un po’ di “inconvenienti”: all’andata un paio di persone sono state piuttosto male, poco dopo abbiamo dovuto abbandonare l’ancora incagliata troppo a fondo per essere ripresa in apnea, poi abbiamo finito la benzina a qualche km dalla base, ci siamo fatti trainare ad un porto, abbiamo chiesto un passaggio in vespa con la tanica della benzina tra le gambe, ci siamo impanicati nel constatare che il motore non si riaccendeva neppure con la tanica piena ed infine siamo stati miracolosamente aiutati da un meccanico del posto (che rientrava in porto proprio in quel momento) che ci ha liberato la pompa di alimentazione dall’aria che la bloccava. Insomma, alla fine la “rilassante giornata di gommone” ci ha distrutto, nonostante qualche bagno a Filicudi ed una pausa al porto (per fare rifornimento, che poi si è rivelato misteriosamente insufficiente). Lunedì 12 Agosto ho preso l’aliscafo per Palermo, ho fatto un giretto rapido per la città (affollata e un po’ caotica) ed infine ho preso il volo Rayanair che mi ha riportato a Bergamo.
Qualche giorno di “pausa” (in realtà di studio e di lavoro in casa) e poi un lungo viaggio in auto fino a Zurigo, per sostenere un ultimo esame (e forse davvero l’ultimo di tutto il corso di studi, quindi.. proprio l’ultimo..) e per riportare a casa tutti i miei averi. Inutile dire che Zurigo mi colpisce ancora e perfino in piena estate si rivela un posto fantastico in cui trascorrere le giornate di sole grazie ai parchi, al fiume, al lago (dove tutti fanno il bagno) e alle vie animate di centinaia di persone.
Sabato sono già di rientro e lungo la strada la sera mi fermo ad Iseo e salgo in auto con Franci, Giovanni e Monica ed insieme andiamo alla “Mostra Mercato” di Bienno, un evento meraviglioso che porta migliaia di persone nel piccolo (e splendido) borgo della Val Camonica. Domenica sistemo rapidamente il materiale e preparo le borse perchè martedì 20 mi imbarco su un altro areo diretto a.. Reykjavik!! Un mese di Islanda mi aspetta in sella alla mia grande bici, dapprima in solitaria (per 2 settimane) e poi con l’amico cinese Penghao, che pedala con me nella seconda parte del viaggio a Settembre e tra vento, pioggia e freddo le sfide non sono mancate!! (Tutto il viaggio è raccontato in “Outdoor” – oppure devo ancora trascriverlo, ops..).
Rientro dall’Islanda domenica 15 Settembre, festeggio il compleanno (in ritardo), sistemo il materiale e conto di riposarmi per qualche giorno prima di ripartire, finché l’amico Somesh non mi scrive per dirmi che sta per arrivare in Italia (da Copenhagen, dove è in scambio da Drexel - Philadelphia) e che vuole stare un po’ di tempo con me... così venerdì siamo insieme a Milano, sabato lo mando a Verona mentre io sono alla Strongman Run di Rovereto (a breve un post anche su questo!), domenica camminiamo per le splendide vie di Sirmione e lunedì lui torna a Milano (da solo) mentre io pranzo con i miei zii e infine mi decido a preparare la valigia. Martedì completo i preparativi, saluto Carolina (che parte per Parigi, in cui frequenterà l’università nei prossimi anni) e pianifico meglio gli ultimi dettagli del viaggio: il volo mi porterà a Tokyo, che visiterò di corsa in poche ore, per poi arrivare a Sydney dove lavorerò per sei mesi come “stagista” in un’azienda che si sta occupando della costruzione di un impianto solare termodinamico nell’entroterra Australiano (wow!). Considerando il cambio di emisfero, la mia estate quest’anno durerà un po’ di più.. diciamo che probabilmente perderò un inverno (e quindi avrò tre primavere/estati di seguito)!
Mercoledì mattina ho ancora qualche minuto per incastrare le ultime cose in valigia e pianificare ogni secondo a Tokyo per sfruttare al meglio il pochissimo tempo a disposizione in questa metropoli, poi mio papà mi accompagna a Malpensa e, tra l’altro, mi ricorda di comprare una marca da bollo necessaria per il passaporto che è ormai vecchio di più di due anni. Mangiamo insieme, imbarco il borsone e bevo un ultimo caffè.
Un abbraccio, e poi son partito.