Dopo un paio di mesi (scarsi!) in questo nuovo pianeta sono pronto per fare qualche considerazione.. con tutte le premesse del caso e con il massimo rispetto per una cultura indubbiamente diversa, ma non per questo migliore o peggiore.
Parterei dal concetto di "bene materiale", con cui mi scontro piu' o meno ogni giorno. Sara' per la mia fissa di un mondo chiuso, in cui anche la produzione dei beni debba seguire un ciclo piuttosto che una linea (cioe', produzione-consumo-trasformazione-consumo.. piuttosto che produzione-consumo-scarto), fatto sta che qui ogni giorno mi scontro con la dura realta'.. l'usa-e-getta regna nella maggior parte degli ambienti, in particolare dove c'e' di mezzo il cibo.. non e' solo per i bicchieri di plastica e i contenitori di carta/plastica/stagnola, ma anche per le decine di tovaglioli (di carta) che accompagnano il panino che ordino, per la borsina (di plastica) che ogni volta cercano di regalarmi (ma spesso li fermo in tempo..), per il superconfezionamento di alcuni prodotti.. Ma in realta' e' qualcosa di piu' profondo, che si vede nella quantita' di telefoni (molti dei quali danneggiati) e computer costosi e nell'importanza che viene data a questi oggetti... per carita', sono solo oggetti.. ma in fin dei conti rappresentano anche il "sacrificio" fatto (da chi...?) per poterli acquistare, quindi forse non sono cosi' privi di importanza..
E cio' che spesso mi lascia piu' disappointed e' la quantita' di cibo sprecato. Ogni tanto vado in mensa, che chiaramente e' a buffet (eat as much as you want, tutto compreso), e quando al termine deposito il mio vassoio (rigorosamente vuoto, perche' scartare il cibo mi infastidisce molto) purtroppo vedo vassoi mezzi pieni e porzioni ancora intatte..
Il problema in parte e' anche nel "free refill": spesso, troppo spesso, si paga "una tantum" e si puo' usufruire di un bene a volonta'.. dappertutto si compra il bicchiere, che poi si puo' riempire a piacimento quante volte si vuole (e nonostante questo vendono anche bicchieri di taglie diverse.. e le persone comprano anche quello pia' grande e piu' costoso!), e cosi' anche in tante altre occasioni.. secondo me viene meno il concetto di "bene materiale", come puo' essere il cibo, e subentra il meccanismo tutto-compreso, ad un prezzo affrontabile.
I vantaggi di questo sistema? Non saprei. A me va anche bene, perche' con un pasto (abbondante) al giorno sono quasi sazio, e mi costa relativamente poco (beh, riempio il mio vassoio con 4-5 piatti in due viaggi..), e forse va bene anche a loro. Non si preoccupano tanto di quanto spendono, tanto sanno perfettamente a quanto costera' un "piano pasti" (tutto compreso, ovviamente) per il prossimo trimestre, quindi lo comprano in anticipo e gia' che ci sono caricano un po' di soldi sulla carta ricaricabile universitaria, soldi che alla fine del trimestre non possono recuperare, e che quindi devono necessariamente spendere... cosi' non ci pensano piu'.
Chi ci rimette in tutto questo? Nessuno, in fin dei conti. Tanto la quantita' esorbitante di rifiuti che producono finisce da qualche parte sottoterra, dove non si vede piu'.. e in fin dei conti le risorse non mancano (davvero?), perche' essere parsimoniosi?
Evidentemente si tratta di una differenza culturale, di un diverso approccio agli oggetti, ai beni e forse anche al denaro. Difficilmente perdero' la mia idea di "valore intrinseco delle cose", pero' certamente mi sto confrontando con una realta' un po' diversa.
Cambiando argomento, oggi ho visto il mio secondo film in compagnia di una platea americana. Sono giunto alla (parziale) conclusione che anche il modo di guardare un film e' diverso, incredibile. Certamente due film non sono abbastanza, anche perche' uno dei due era "Paranormal activity 3" (non andate a vederlo, tempo perso!), pero' anche questa sera (con l'ultimo capitolo di "Harry Potter") mi sono piu' volte stupito. Mi sembra che a volte non percepiscano il film come un continuo, ma piuttosto come un insieme di scene diverse. Per cui se la scena precedente e' stata "drammatica", per cui non hanno riso e, si suppone abbiano vissuto una qualche emozione, la scena dopo possono benissimo esplodere in una risata sonora per il piu' banale dei motivi, distruggendo l'eventuale coinvolgimento... strano... probabilmente devo ancora capire bene come funziona secondo loro.. pero' e' certamente curioso.
Sempre a proposito di cultura, sabato sono stato ad un'altra festa indiana, se non sbaglio a questa: http://en.wikipedia.org/wiki/Diwali (ma potrei sbagliarmi). In ogni caso una bella serata, fatta di celebrazioni religiose, preghiere e poi canti e balli (e ovviamente free food, quello non manca mai.. mai!).
L'India e' certamente un Paese da conoscere con una cultura da scoprire.. e le persone indiane che ho conosciuto finora sono estremamente cordiali, educate e serene.
C'e' cosi' tanto da imparare.. e cio' che ci arricchisce di piu' sono proprio le differenze!
A parte il tempo atmosferico, che e' decisamente in regime di totale anarchia incontrollata (oggi in maglietta, due giorni fa nevicava..), il resto procede secondo la routine di Drexel: lezioni-compiti-quiz-esami-progetti!